Page 348 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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348 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
pe di Cosmagnon (nel Massiccio del Pasubio), che venne conquistata con un
ricco bottino e molte centinaia di prigionieri. Picone stesso rivela che a comin-
ciare dal mese di settembre 1916 tutte le artiglierie del 21° Raggruppamento
d’assedio tiravano correttamente. Il successo più grande del matematico al fron-
te si ebbe a giugno 1918, dopo due anni di perfezionamento delle tecniche di tiro,
quando, in notturna le artiglierie italiane riuscirono a paralizzare sul nascere l’of-
fensiva austriaca sul Piave. I nuovi criteri per la preparazione delle tavole si
estesero anche agli eserciti alleati e anche alle artiglierie operanti in pianura,
soprattutto per quanto concerneva le correzioni rese necessarie dalla presenza
dei venti, i quali potevano mutare direzione e intensità con l’altitudine. Bisogna
aggiungere che un aiuto prezioso Picone l’aveva ricevuto da un collega matema-
tico neutralista, Tullio Levi Civita, che non si tirò indietro, e Picone cercò nono-
stante le sue convinzioni di aiutare l’amico. Entrò in contatto con lui a Padova.
Levi Civita risultò fondamentale per il reperimento delle prime macchine calco-
latrici che permisero di accedere facilmente a calcoli altrimenti impensabili per
le nuove tavole da tiro. L’importanza dei servizi resi trovarono un riscontro nella
proposta di promozione a capitano per merito di guerra, avanzata dal Generale
Ferrario, in favore di Picone. Promozione che fu conferita col bollettino speciale
del Comando Supremo nel settembre 1917. A partire dal 1917 Picone, reso più
consapevole dai successi, cominciò a condividere (Fig. 6 - Frontespizio della
memoria che il Capitano Picone redige per il Colonnello Segre) i risvolti prag-
matici di questa sua esperienza con l’allora Colonnello Roberto Segre - uno dei
più colti e più brillanti ufficiali d’artiglieria dell’epoca - il quale, già solido di
studi nel settore, dal quel momento fu fortemente stimolato e rinvigorì la sua
attenzione verso queste applicazioni pratiche dei calcoli matematici. Nelle carte
di Roberto Segre, oggi conservate presso l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore
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dell’Esercito sono documentati diversi contatti con il capitano Picone. A feb-
a
braio 1918 allorquando assunse il Comando dell’Artiglieria della 6 Armata, Se-
gre volle che si procedesse senza indugio a dotare ogni calibro di artiglieria di
razionali tavole di tiro compilate sulle nuove basi scientifiche . Venne, inoltre,
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su sua iniziativa istituito un Ufficio di studi di balistica. Picone fu posto al co-
mando. Era collocato in una soffitta di una fattoria di campagna, vi lavoravano:
il Prof. Terracini (tenente del Genio), il Dott. Cecconi (tenente d’Artiglieria),
l’Ing. Brusini (tenente d’Artiglieria), il Dott. Mattioli (s. tenente di Fanteria), e,
più tardi, verso la fine di ottobre del 1918, il Prof. Signorini (tenente d’Artiglie-
34 È per me doveroso ringraziare il Colonello Filippo Cappellano di cui si apprezzano
professionalità e contributi su numerose tematiche a carattere storico - militare per lo scambio
fattivo di idee e la cortese disponibilità.
35 I metodi sono esaurientemente descritti nella pubblicazione edita dal Comando artiglieria della
6 Armata nel novembre 1918. Vedasi M. PICONE, Tavole di tiro da montagna, fascicolo I B. Te-
a
oria e metodi di compilazione, 1918 che riporta anche numerose circolari del Colonnello Segre.

