Page 390 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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390           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


                Quando il fascismo prese il potere, rimase scettico. Simpatizzò coi movimen-
             ti degli ex-combattenti, che di esso furono uno dei sostegni, ma tenne sempre le
             distanze, come sempre aveva fatto, dalla politica. Per il generale l’unica politica
             accettabile era morta con Cavour, Rattazzi e Ricasoli, dei quali si considerava
             l’ultimo epigono. Nelle sue lettere commentò così l’ascesa di Mussolini: “L’idea
             liberale non è morta ed è solo questione di richiamarla alle origini e spogliarla
             della degenerazione demagogica venuta dopo. Il regno di Mussolini, se verrà,
             cadrà da sé”. Un’analisi del tutto sbagliata, ma che gli fa onore.
                Poco tempo dopo, recatosi in visita di protocollo dal capo del Governo e
             lasciato in anticamera per un quarto d’ora, se ne andò, pregando di riferire che
             “in vita sua il generale Cadorna non aveva mai fatto aspettare cinque minuti
             nemmeno il suo cavallo”.
                Morirà nel 1928, nelle ultime volontà scrisse:

                   “[…] desidero infine che la mia morte non dia luogo a commemo-
                   razioni, le quali, con le loro esagerazioni, trapassano di solito ogni
                   giusta misura e sono perciò lontanissime dai futuri giudizi della sto-
                   ria. Tali sono le mie disposizioni, non potendo scomparire, come
                   vorrei, senza che nessuno se ne accorga”.


































                politica, letteraria & artistica, Numero LIX, 30 aprile 1923, p. 6.
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