Page 396 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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396 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
giorno 5 Inghilterra e Francia dichiararono guerra all’Impero ottomano.
A una settimana dalla dichiarazione di guerra, l’ammiragliato britannico ordinò
a gran parte delle unità marittime stanziate nell’oceano Indiano di attraversare
Suez e spostarsi nello scacchiere mediterraneo. A est del canale rimase soltanto
un gruppo d’imbarcazioni sulla costa orientale africana e un altro nel golfo
Persico.
L’11 novembre, Costantinopoli proclamò il jihad contro le potenze della Triplice
Intesa, tre giorni dopo il sultano ottomano estese la guerra santa a chiunque
avesse attaccato la Turchia e i suoi alleati. Si trattava di un appello decisivo
ai musulmani per la difesa della fede. La reazione degli egiziani alla chiamata
alle armi sarebbe stata di vitale importanza per la Gran Bretagna che intanto
richiedeva nuove truppe in Egitto e dislocava le divisioni indiane a Ismailia
e Porto Said. Il canale di Suez era fondamentale per la Gran Bretagna sia dal
punto di vista economico, in quanto snodo della via delle indie, sia soprattutto
militare perché assicurava il continuo approvvigionamento di truppe dall’India e
dall’Oceania che, una volta addestrate, venivano inviate a combattere in Europa.
Nei suoi piani di guerra, l’Impero ottomano aveva previsto una massiccia
offensiva contro l’Egitto avallata dagli alti comandi austro-ungarico e germanico.
Per la Sublime Porta e i suoi alleati, l’attacco aveva un notevole rilievo strategico
con considerevoli ripercussioni anche sull’andamento della guerra a occidente:
Innanzitutto avrebbe aperto un nuovo fronte in Medio Oriente costringendo gli
inglesi a dislocare in quello scacchiere ulteriori forze; avrebbe permesso agli
ottomani di riconquistare l’influenza nella zona e soprattutto avrebbe consentito
di sottrarre il canale di Suez a Londra, cruciale snodo economico-logistico, la
“giugulare dell’Impero”.
Alla fine dell’anno, la momentanea situazione di calma permise ai britannici
di rafforzare le difese contando anche sulle truppe dell’Australian and New
Zealand Army Corps (Anzac) sbarcate all’inizio di dicembre. Il contingente
australiano constava di una brigata di cavalleria leggera e di una divisione di
fanteria con relativa artiglieria, mentre per quanto riguarda quello neozelandese,
duemilacinquecento uomini a cavallo e cinquemila soldati di fanteria e una
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brigata di artiglieria da campagna . Per la difesa, il canale fu diviso in tre settori:
zona meridionale da Suez ai Laghi Amàri; centrale da Deversoir a El Ferdan;
settentrionale da El Ferdan a Porto Said. Il quartier generale e la riserva furono
dislocati a Ismailia. La posizione difensiva era servita da una ferrovia laterale
che metteva agevolmente in comunicazione i tre settori. Grazie alla presenza
dei Laghi Amari, il fronte d’attacco nemico avrebbe dovuto escludere il settore
1 K.C. Ulrichsen, The Logistic and Politics of the British Campaigns in the Middle East, 1914-1922,
Palgrave Macmillian, Houndmills, 2011, pp. 40-44. Si veda anche id., The First World War in the
Middle East, Hurst, London, 2014.

