Page 399 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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voleva evitare di percorrere la strada costiera che, pur essendo agilmente
transitabile, esponeva le truppe al bombardamento della flotta. Optava dunque
per le pessime arterie interne che altro non erano che cammelliere nel bel mezzo
del deserto. La marcia sarebbe stata complicata ed era necessario approntare
un efficiente servizio di approvvigionamento idrico. L’incarico fu affidato al
maggiore Fischer che aveva a disposizione cinquemila cammelli e poteva contare
su numerosi bacini di acqua stagnante formatisi tra la fine del 1914 e l’inizio del
1915 a seguito di abbondanti piogge. Il corpo principale marciò da Beersheva per
El Auja fra le colline di Maghara e Yelleg, passando per Jifjafa verso Ismailia.
Distaccamenti minori si diressero su Qantara e Suez per ingannare gli inglesi
sul vero fronte d’attacco. Era convinzione di Djemal Pascià che all’inizio delle
operazioni, l’Egitto si sarebbe sollevato al dominio inglese.
Il 1° febbraio, i difensori non notarono alcun movimento da parte dei turchi,
l’unica scaramuccia si ebbe a El Ferdan dove la Clio fece fuoco su un drappello
in avanscoperta disperdendolo nel deserto circostante.
Maggiore attività il giorno seguente, quando si scoprì che durante la notte le
forze nemiche erano avanzate verso Ismailia, le forze delle teste di ponte indiane
furono mandate a contrastare i contingenti degli attaccanti e lo scontro a fuoco si
protrasse fino al primo pomeriggio quando si levò un forte vento che alzò nuvoli
di sabbia rendendo impossibile il prosieguo dell’azione.
Linea direttrice dell’attacco principale

