Page 401 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 401
V SeSSione - WorkShop. CaSi di Studio 401
A
spiegamento turco mentre giungevano a Serapeum i rinforzi della 31 brigata
A
indiana e a Ismailia la 2 brigata australiana con il 7° e l’8° battaglione di fanteria.
Non mancarono scambi di fucilate in altri settori come El Kubri, El Ferdan e
Qantara tuttavia a fine giornata il principale attacco, localizzato tra Tussum e
Serapeum, venne respinto. Al calar della notte fu ordinato agli incrociatori di
distruggere le zattere e i pontoni abbandonati in prossimità del canale per evitare
che il nemico potesse riutilizzarli nella probabile sortita del giorno successivo .
9
Tra lo stupore dei difensori, il 4 febbraio non c’era traccia degli attaccanti,
il grosso delle forze turche si era ritirato. Il capitano Cochran, agli ordini di due
compagnie del 92° Punjabis, perlustrò la zona antistante Serapeum, s’imbatté
in un drappello di cinquanta fanti nemici, sostenne un brevissimo conflitto a
fuoco terminato con la resa ottomana. Poco più distante il maggiore Howard
scoprì un’ulteriore trincea ben difesa, informò il generale Geoghegan che inviò
tre compagnie, una del 27°, una del 62° Punjabis e una del 128° genio. Si svolse
un cruento combattimento durato un’ora e terminato con la cattura delle truppe
turche.
Gli ottomani si ritirarono. Seguì un periodo di calma in cui la Yeomanry
e i distaccamenti di fanteria australiana e neozelandese tornarono al Cairo a
completare l’addestramento. La minaccia tuttavia non era passata perché le
ricognizioni aree rivelarono la presenza di trentamila uomini a Beersheva e
duecentocinquanta tende a Nekhl. L’attenzione restava alta.
La campagna di Gallipoli e le sue ripercussioni sul fronte egiziano.
Il 20 febbraio 1915, lord Kitchener comunicava al generale Maxwell che
una squadra navale stava bombardando i Dardanelli. La base dell’operazione
era l’isola di Lemno, dove si trovavano già duemila marinai ma non era
escluso che nelle settimane successive ci sarebbe stato bisogno di rinforzi.
Era dunque compito di Maxwell affrettare e completare l’addestramento
dell’Anzac. Fu disposto inoltre lo sgombero dei porti di Alessandria e Porto Said
che avrebbero potuto servire per le operazioni militari. Il 18 marzo giunse la
notizia del fallimento dell’attacco allo stretto, erano state affondate la Bouvet,
l’Irresistible e l’ocean ed erano stati persi molti uomini degli equipaggi. Il
Gabinetto si persuase che il forzamento dei Dardanelli non si sarebbe dovuto
ritentare ricorrendo soltanto alla marina, ma sarebbe stato necessario impiegare
anche la fanteria. Lemno non era più funzionale per un concentramento così
alto di uomini. Fu comunicato a Maxwell che l’Egitto sarebbe diventato la
base principale del Corpo di Spedizione del Mediterraneo (Mediterranean
expeditionary Force), al comando del generale di brigata M’Grigor, che avrebbe
tentato lo sbarco a Gallipoli. In poche settimane il numero dei soldati raggiunse
9 A. Battaglia, op. cit., p. 50.

