Page 400 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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400           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



                Le  forti  correnti,  in  serata  divennero  una  tempesta  di  sabbia  che  rendeva
             impossibile tenere aperti gli occhi, i turchi ripiegarono di un paio di chilometri,
             mentre  i distaccamenti  dei difensori rientrarono  in trincea  imprecando  per
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             il vento fastidioso .  Approfittando  delle  tenebre  e  delle  pessime  condizioni
             meteorologiche,  nella  notte alcuni reparti  turchi riuscirono a scendere gli
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             strapiombi,  raggiungere  il  canale  gettando  pontoni  e  zattere . Una  batteria
             egiziana individuò i alcuni nemici, aprì il fuoco mettendo in fuga l’intero gruppo
             d’avanguardia.  Si  scoprì  in  breve  tempo  che  anche  in  altre  zone  erano  state
             gettate in acqua le chiatte. Il 62° Punjabis aprì un intenso fuoco di fucileria e
             costrinse alla ritirata  ulteriori nemici, ma tre pontoni furono gettati  grazie al
             fuoco di copertura  dell’artiglieria. Alcuni  reparti  riuscirono  ad attraversare  il
             canale e raggiungere la sponda occidentale, il 62° Punjabis e il 128° genio li
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             caricarono alla baionetta accerchiando i superstiti .
                Le prime luci dell’alba svelarono quanto accaduto poche ore prima. Zattere
             semi-affondate, pontoni abbandonati, alcuni cadaveri galleggianti, altri sparsi
             sulla sponda orientale. Gli ottomani si erano trincerati a 180 metri di distanza
             dal canale e le loro batterie ripresero a fare fuoco contro il posto di Tussum,
             le  posizioni  difensive  e le  navi  da  guerra  Hardinge  e  requin.  Gli  ufficiali
             inglesi ordinarono il contrattacco condotto dal luogotenente Thomson-Glover
             al comando del 35° Sikhs e del 92° Punjabis. Le trincee  furono conquistate
             insieme a gran parte del materiale bellico, gli ottomani persero sette ufficiali
             e duecentottanta  soldati.  Mentre la controffensiva si muoveva da Serapeum
             a Tussum, un cospicuo contingente ottomano spuntò dalle dune circostanti. I
             Rajputs, sorpresi, soffrirono numerose perdite, i Punjabis e i fucilieri Gurkhas
             cercarono di mantenere la posizione sostenuti dal fuoco delle navi francesi requin
             e Hardinge. L’artiglieria turca bersagliò quest’ultima unità, ferì alcuni soldati,
             danneggiò la ciminiera anteriore e il timone. La nave fu costretta ad abbandonare
             lo scontro muovendo verso il Lago Timsah. La requin coprì la ritirata e ingaggiò
             un fitto scambio di colpi contro gli obici turchi la cui posizione non era ancora ben
             chiara. Dopo qualche ora, si scoprì che la batteria era posta a novemiladuecento
             metri di distanza, il cannone della torretta della nave iniziò a battere quella zona
             e in breve tempo neutralizzò le bocche di fuoco. Nel frattempo giungeva anche la
             D’Entrecasteaux e le due imbarcazioni concentrarono il fuoco contro l’area dello

             6  Un ufficiale di marina francese commentava: «Frattanto si era sollevata una vera tempesta di sabbia
                che tolse ogni visibilità. Andai in una duna insieme con il colonnello inglese che comandava il
                posto. Ma lì era anche peggio. Tenere aperti gli occhi era una tortura orribile. E pensare che vi erano
                gli uomini che combattevano in quelle condizioni!». SME, op. cit., p. 69.
             7  Il modello dei pontoni era tedesco, di ferro galvanizzato e avevano una portata massima di venti
                uomini. Le zattere avevano l’intelaiatura di legno, erano lunghe quattro metri e mezzo e larghe tre
                e mezzo.
             8  Al commando di questo settore difensivo il capitano Morgan e il tenente Fitz Gibbon.
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