Page 420 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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420 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
mitragliatrici che potevano spazzare truppe nemiche come fuscelli, fucili sempre
più precisi, e che non rilasciavano fumo, a canne rigate, caratteristica che ne
aumentava la precisione fino anche a 2000 metri, tutto contribuì a fare del terreno
di guerra un vera e propria zona di morte per il soldato.
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Diventava sempre più difficile arrivare alle trincee nemiche, cosa che fu
dimostrata dalla guerra russo-nipponica del 1904-1905, che vide intere unità di
fanteria andare a schiantarsi nella cosiddetta No Man’s Land (Terra di nessuno).
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Ma l’esperienza di tale guerra fu certamente ignorata da molti osservatori di
eserciti occidentali, sia in virtù del fatto che i partecipanti a quella guerra erano
popoli considerati dagli occidentali come inferiori, sia perchè i giapponesi, che
erano addestrati da consiglieri francesi e tedeschi, avevano comunque vinto, con
ciò giustificando le tattiche di assalti frontali in massa in voga a quel tempo.
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Difatti, vigeva in quel tempo la dottrina della Offensive à outrance (Offensiva ad
oltranza), adottata sopratutto dall’esercito francese dai generali Ferdinand Foch,
futuro generalissimo nell’aprile 1918 degli eserciti alleati sul fronte occidentale
e di Louis Grandmaison, famoso per avere enunciato nel regolamento del 28
ottobre 1913 Règlement sur la conduite des grande unités (Regolamento sulla
condotta delle grandi unità):
“Solo l’offensiva porta risultati positivi. I successi in guerra
sono stati sempre ottenuti da generali che hanno voluto e cercato la
battaglia: quelli che l’hanno subita sono sempre stati vinti.’’
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I primi mesi della Prima Guerra Mondiale, con il loro stillicidio di vite nel
fallimento dell’offensiva Schlieffen e la conseguente battaglia della Marna
dell’estate 1914, riportarono i comandi alla dura realtà. La guerra di movimento
3 Michael Howard, “Men Against Fire: The Doctrine of the Offensive in 1914” in Makers of
Modern Strategy; From Macchiavelli to the Nuclear Age, edited by Peter Paret, Princeton,
NJ, Princeton University Press, 1986, p. 511. Per una visione d’insieme dell’impatto della
rivoluzione industriale sulla guerra, William McNeill, The Pursuit of Power: Technology,
Armed Force, and Society since A.D. 1000. Chicago, University of Chicago Press, 1982.
A livello di conquiste coloniali, Daniel R. Headrick, The Tools of Empire Technology and
European Imperialism in the Nineteenth Century. Oxford, Oxford University Press. 1981.
4 Ad esempio nella Battaglia di Mudken (20 febbraio - 10 marzo 1905), l’offensiva giapponese
fu pagata a duro prezzo, con 75.000 tra morti e feriti su un totale di 281.000 soldati.
5 Jeremy Black, War: Past, Present and Future, New York, St Martin’s, 2000, pp. 212-213. Per
un’analisi di come la guerra russo-nipponica e quelle balcaniche del 1912-1913 precorsero gli
scenari della Prima Guerra mondiale, si veda Robert Citino, Quest for Decisive Victory: From
Stalemate to Blitzkrieg in Europe, 1898-1940, Lawrence, KS, Kansas University Press, 2002,
pp. 65-142.
6 Louis Grandmaison, Règlement sur la conduite des grande unités, Paris, 28 Octobre 1913, p.5,
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2017).

