Page 425 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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telegrafo ed le ferrovie avevano certamente cambiato a livello strategico il volto
della guerra, permettendo una maggior controllo e coordinamento delle truppe
ed un loro dispiegamento più veloce, a livello tattico praticamente si era ancora
ancorati alle guerre napoleoniche, con l’impossibilità di comunicare in tempo
reale con i propri reparti una volta usciti dalle proprie linee. Questa ‘’nebbia
nella guerra’’ (Fog of War) dava poche risorse al generale di poter cambiare
tattica dopo l’inizio delle operazioni.
Molti storici però sono ora concordi nel valutare la battaglia della Somme
come uno spartiacque nel primo conflitto mondiale. Se un freddo calcolo dà una
parità a livello delle perdite, quelle tedesche furono alla lunga più costose per il
proseguimento della guerra. Quelle britanniche erano perlopiù reclute fresche,
che furono in seguito rimpiazzate dai coscritti britannici e dalle truppe americane
nel 1917. I soldati tedeschi inghiottiti nel fango della Somme ed in quello del
settore di Verdun erano invece in maggior parte dei soldati esperti, di divisioni
che combattevano sin dal 1914, difficilmente rimpiazzabili dagli Imperi Centrali.
Difatti i tedeschi si resero conto di star pian piano perdendo la Materialschlacht,
la ‘’guerra delle risorse’’ sia umane che industriali. Perciò nell’economia della
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Grande Guerra, la Somme rappresentò proprio l’inizio di quella guerra d’usura
che portò al collasso della Germania.
Nelle parole del Comandante in Capo tedesco Maresciallo Paul von
Hindenburg, la strategia della guerra sottomarina illimitata iniziata nel 1917 e
che portò all’entrata in guerra degli Stati Uniti fu dettata dalla volontà dello Stato
Maggiore tedesco di evitare una ‘’seconda battaglia della Somme.’’
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La battaglia della Somme lasciò strascichi nell’immaginario collettivo
britannico non solamente per l’alto numero di perdite, ma anche per il fatto
che fu la prima vera battaglia in cui parteciparono delle unità di volontari della
Kitchener’s Army, simbolo dell’innocenza e dell’entusiasmo della gioventù
anglosassone che veniva mandata al macello da generali senza scrupoli. Questo
paradigma fu messo nero su bianco dallo storico Alan Clark, che nel suo libro
Donkeys pubblicato nel 1961, coniò la frase lions led by donkeys (leoni guidati da
asini) per indicare come i coraggiosi soldati britannici furono mandati a morire
dalla testardaggine dei loro comandanti e dalla loro incapacità ad utilizzare le
nuove tecnologie. Difatti, gli anni ‘60 videro un attacco frontale ai comandi
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britannici ed in particolar modo al Generale Haig, visto come capro espriatorio
21 Robert Cowley, ‘’The Somme, the Last 140 Days,’’ ‘’ in The Great War, Perspectives On the
First World War, edited by Robert Cowley, New York, Random House, 2003, pp. 361-362.
22 Wilfrid Miles, History of the Great War: Military Operations: France and Belgium 1916,
Volume 2, London, Macmillian, 1938, p. 555.
23 Alan Clark, The Donkeys, London, Hutchinson, 1961. Da segnalare che il libro fu approvato
da Basil Liddell Hart, che notoriamente, da veterano della Somme, fu sempre estremamente
critico dell’operato di Douglas Haig e degli altri generali.

