Page 423 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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                Il piano di Haig era molto semplice, ma forse avrebbe fatto bene a ricordarsi
             il famoso aforisma del teorico della guerra Carl Von Clausewitz: ‘’Nella guerra
             tutto è molto semplice, ma anche la cosa più semplice è difficile.’’ Haig credeva
             nella prospettiva di una battaglia decisiva, un Big Push, che avrebbe scardinato
             il dispositivo difensivo tedesco, attraverso un importante barrage d’artiglieria
             per distruggere il filo spinato e disorganizzare le trincee nemiche, seguito da
             rapide offensive da parte della fanteria, in questo seguendo il famoso precetto
             francese: L’artillerie conquiert, l’infanterie occupe (L’artiglieria conquista, la
             fanteria occupa).
                Il piano di Haig si scontrò subito con due problemi, che già facevano presagire
             che la spinta offensiva sarebbe stata molto più problematica di quanto previsto.
             In primis, il non facile rapporto con il suo comandante in seconda, Sir Henry
             Rawlinson, un ufficiale più carismatico ed estroverso del burbero ed irritabile
             Haig. Rawlinson prediligeva un approccio molto più cauto alla battaglia, con
             una tattica denominata Bite and Hold (Mordi e Conserva) con obbiettivi limitati,
             volta, dopo un fuoco di sbarramento, ad occupare settori circoscritti di trincee
             nemiche,  da  cui,  in  un  secondo  momento,  lanciare  offensive  più  ampie,  ma
             sempre locali. 14
                Inoltre, l’attacco tedesco a Verdun il 21 febbraio scompaginò il piano per
             l’attacco sulla Somme, visto che i francesi dovettero concentrare per tutto il 1916
             il loro maggior sforzo bellico in quel settore. L’offensiva della Somme divenne
             perciò un affare tra britannici e tedeschi, i primi con un appoggio dell’alleato
             francese.
                     15
                In tutto, gli inglesi riuscirono a schierare nel settore della Somme 519.324
             uomini, divisi tra la Quarta Armata del Generale Rawlinson (la forza principale
             della spinta offensiva) e la Terza Armata del Generale Edmund Allenby. Il 24
             giugno, in preparazione dell’offensiva, più di 1.500 bocche da fuoco britanniche
             vomitarono i loro proiettili su un fronte di 20 chilometri. In tutto, nel corso della
             settimana, d’artiglieria furono utilizzati più di un 1 millione e mezzo di obici, in
             un crescendo continuo, che sfociò in un bombardamento infernale poco prima
             dell’inizio dell’attacco la mattina del 1 luglio, con più di 250,000 colpi sparati in
             poco più di un ora al ritmo infernale di 3,500 ogni minuto. 16


             14  Gary Mead, The Good Soldier, the Biography of Sir Douglas Haig, London, Atlantic Books,
                2007, pp.248-249.  Sul General Henry Rawlinson, Robin Prior, Command on the Western
                Front: the Military Career of Sir Henry Rawlinson, 1914-1918, Barnsley, Pen & Sword, 2004.
             15  Originariamente l’offensiva dell’Intesa avrebbe visto in azione 67 divisioni, 42 francesi e
                25 britanniche. Dopo l’inizio di Verdun, erano rimaste per l’attacco sulla Somme solo 21
                divisione britanniche e 18 francesi, ma i britannici avevano un fronte più largo da coprire,
                William Philpott, War of Attrition, op.cit., p.227.
             16  Martin Gilbert, The Battle of the Somme, The Heroism and the Horror of the War, Toronto,
                McClelland & Stewart, 2006, pp. 31-50.
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