Page 285 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone  285








































             ordine superiore. Per i difensori si trattava viceversa di rallentare la progressione
             italiana, imponendole dei tempi di arresto con combattimenti da non prolungare
             eccessivamente, difendendo con insistenza solo i capisaldi che garantivano un
             dominio a 360° gradi ed obbligavano il nemico a far intervenire i suoi “grossi”,
             reparti di entità maggiore e soprattutto sostenuti dall’artiglieria. Fu esattamente
             questa la battaglia che si svolse nella Val Goccia, immediatamente a nord della
             piana di Marcesina e che vide protagonisti, con resoconti, perdite, rivendicazioni
             di vittorie e successi, rigorosamente discordanti, gli alpini del Gruppo Stringa e
             le forze della 6ª Divisione austro-ungarica. I nomi dei battaglioni erano molti ed
             altisonanti, le forze peraltro poche e provate da un ciclo operativo duro, difficile
             in quanto svolto in un terreno sconosciuto, e già non breve.

                A ridare un’effettiva capacità operativa a questo gruppo alpino erano però
             giunti dal lontano fronte dell’Alto Isonzo gli alpini “di casa”, gli uomini cioè
             del battaglione “Bassano” e quelli, delle classi più anziane, del suo battaglione
             “monte”, quel “Sette Comuni” che era nato, proprio come costola del “Bassano”
             nel gennaio precedente tra le povere case di Rubbio. Impegnati sul Cukla, la
             dorsale erbosa che sovrastava il paese di Plezzo, che avevano riconquistato in
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