Page 290 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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stadio di semplice e rudimentale progetto . In effetti i comandi italiani non ri-
nunciarono ad ottenere l’agognato allontanamento della minaccia austriaca dalla
pianura, una volta fallito il primo slancio controffensivo. Dopo il lungo stillici-
dio di perdite e di attacchi tatticamente infruttuosi, al limite dell’insensatezza,
protrattosi per tutta l’estate – e che comunque erano valsi a vincolare sull’Alto-
piano alcuni dei migliori corpi austriaci, favorendo così l’occupazione di Gorizia
– era stata infatti predisposta l’“operazione K”. Con maggior dovizia di mezzi,
peraltro ancora di gran lunga inferiori alla bisogna, i reparti e le grandi unità
del XX Corpo d’Armata avrebbero dovuto sfondare la linea contro cui si erano
vanamente accaniti tra luglio e settembre, per raggiungere appunto il Portule
(Kempel – da cui la “K” – secondo la toponomastica cimbra). La neve, caduta
prematuramente ed in quantità inusitata, costrinse i comandi italiani a rinunciare
a qualsiasi velleità offensiva e a rimandare tutto alla primavera successiva.
Il carattere eccezionalmente nevoso e rigido dell’inverno, che sulle oppo-
ste linee dell’Altopiano accumulò fino a 14 m di neve, obbligando italiani ed
8 Si vedano a riguardo le testimonianze di parte austriaca in Paolo Pozzato, Ruggero Dal Molin,
Dall’Interrotto all’Ortigara. La Maginot austriaca sull’Altopiano dei Sette Comuni, Itinera
progetti, Bassano 2012.