Page 295 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone 295
proprie fanterie sulla base di partenza per l’attacco; la visibilità risultò talmente
scarsa e compromessa dal maltempo da impedire anche ai pezzi da montagna
– che tiravano a puntamento diretto – di individuare e battere con precisione i
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reticolati e gli ostacoli passivi avversari . Ad aggravare i problemi si aggiunsero
molti tiri imprecisi da parte degli obici francesi su affusto ferroviario – da 190 e
da 320 mm – schierati in pianura ed in Val Sugana, ma non abbastanza addestrati
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al tiro dal basso su posizioni elevate e a stretto contatto con le linee italiane .
Sul Forno infine l’attacco era stato rivelato, fin nei dettagli, da tre disertori che
si fecero fotografare soddisfatti in posa, pipe in mano comprese, incuranti dei
commilitoni che condannavano così al massacro: le mitragliatrici del Toro di
Pozze ebbero agio di inquadrare preventivamente l’intera striscia d’attacco. Solo
sul fronte della 52ª Divisione, o per meglio dire alla sola Colonna Stringa, che
agiva sull’estrema destra del fronte d’attacco riuscì di ripetere, in modo magi-
strale e senza curarsi di pesanti perdite, l’azione già riuscita l’estate precedente.
14 La relazione italiana su questi fatti viene discussa e commentata in Alessandro Tortato, orti-
gara, La verità negata. Gino Rossato, Valdagno 1999.
15 Luca Girotto, Luigino Caliaro, Fuoco sull’Ortigara. Le artiglierie ferroviarie pesanti francesi
in Val Brenta e nel vicentino durante la battaglia del giugno 1917, DBS, Rasai di Seren del
Grappa 2017.