Page 300 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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300 il 1917. l’anno della svolta
nuovamente gli austriaci. In sostanza anche se non soprattutto per i comandanti
in subordine sul terreno la sola soluzione era quella di “andare avanti”, cioè di
ampliare quanto meno la zona già conquistata, dandole una sicurezza maggiore.
Resistettero quindi e riuscirono ad imporre un nuovo arresto agli sforzi avversari.
Inevitabilmente la patata bollente passò dalle mani della Brigata a quelle del-
la 6ª Divisione. Toccava al Gen. Mecenseffy trovare le forze e sviluppare un pia-
no d’attacco in grado di spazzar via gli italiani da quella fastidiosa occupazione
che, sul suo fianco sinistro, rompeva la continuità con la 18ª Divisione schierata
a difesa della Valsugana. All’insidia tattica costituita dalla frattura tra due grandi
unità si sommavano – come abbiamo notato – le ragioni morali e la necessità
di assicurare nuovamente i propri uomini della loro superiorità sull’avversario:
sull’Ortigara, come sul Carso, sul Kemmel o in tante altre posizioni di quel con-
flitto allucinante, era la guerra ad alimentare sé stessa con una logica tanto assur-
da quanto implacabile. Anche perché la riconquista di Q.2101 offriva l’opportu-
nità di verificare in una situazione ancora ampiamente “gestibile” quelle novità
tattiche legate principalmente, anche se non esclusivamente, all’impiego delle
Sturmtruppen, che avrebbero dovuto garantire una nuova forza anche alla difesa
dell’Isonzo, a fronte di una carenza di complementi ormai sempre più strutturale
e che non si trovava il modo di scongiurare.
Per non andare incontro agli insuccessi precedenti, provocati in buona parte
da una sottovalutazione delle difficoltà poste dal terreno ad un attacco alla quo-
ta, occorreva però pianificare un contrattacco condotto con modalità diverse da