Page 301 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone 301
quelle adottate fino a quel momento. Occorreva quindi del tempo, che peraltro
scarseggiava: era evidente a tutti che gli italiani non potevano desistere dopo il
primo tentativo e che le risorse a loro disposizione avrebbero presto portato ad
una ripresa offensiva generale. La sola incognita era rappresentata dalle scorte
di munizionamento d’artiglieria ancora disponibili, ma se queste ultime fossero
risultate sufficienti e gli italiani avessero potuto contare sul bel tempo e la visi-
bilità, che erano mancati il 10 giugno, l’intera linea poteva ancora subire un tra-
collo. Anche perché sull’Ortigara, forse per la prima volta nel corso della guerra
sul fronte italiano, gli italiani avevano ottenuto un controllo pressoché completo
del cielo, aggiungendo il bombardamento aereo delle retrovie ai tiri dei cannoni
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e garantendo un’osservazione del campo di battaglia costante e completa . Il
contrattacco, fissato inizialmente per il 14 giugno, venne quindi rimandato alla
mattina successiva, in modo da poter effettuare con la protezione del buio il
concentramento delle forze sulla base di partenza per l’attacco. Quest’ultimo si
sarebbe sviluppato non da nord verso sud, risalendo l’erta dalla Grande Dolina,
ma da est verso ovest, sfruttando le linee ancora in saldo possesso di Q.2105 (la
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2101 della cartografia austriaca) . Avrebbe inoltre avuto quale punta di lancia
20 Manca ancora una monografia moderna relativa alla battaglia aerea dell’Ortigara; è quindi
giocoforza rifarsi a quanto riportato in Felice Porro, La guerra nell’aria, Corbaccio, Milano
1936³, pp. 184-189.
21 Si tratta di quella che i documenti austriaci indicavano come Operazione “Anna”.