Page 504 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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504 il 1917. l’anno della svolta
Luoghi Santi sarebbe stato confermato solo dopo il placet ufficiale delle potenze
alleate e del Vaticano. La lettera di Castellani suscitò tensione in convento. I pa-
dri che componevano il Discretorio, organo collegiale che assisteva il Custode,
si opposero, minacciarono disordini e costrinsero il superiore a tornare nuova-
mente sui suoi passi.
D’Agostino si recò dal governatore, generale Borton, per chiedere spiega-
zioni sulla celebrazione eucaristica natalizia e per sapere in che qualità Picot vi
fosse coinvolto. Il generale si disse sorpreso rispondendo di non avere alcuna
disposizione al riguardo. Qualche minuto dopo, a fronte dell’insistenza dell’uffi-
ciale italiano, spiegò di dover dare seguito a un espresso ordine di Allenby: Picot
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avrebbe occupato infatti il posto d’onore . D’Agostino dunque informò che non
avrebbe partecipato alla messa e ordinò alle truppe italiane di boicottare l’even-
to. L’assenza delle truppe italiane doveva essere il chiaro monito della riluttanza
di Roma a riconoscere l’autorità francese sulla Palestina .
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Picot aveva approntato un ufficio presso l’ex consolato generale di Francia,
dove riceveva visite e reclami, conduceva indagini per stabilire i danni subiti dal-
le autorità religiose e dai privati francesi, esaminava le istanze e teneva rapporti
con tutte le autorità religiose. Il tutto con l’accondiscenza inglese e all’oscu-
ro delle autorità italiane. L’eccessivo zelo di Picot, oltre a urtare la diplomazia
italiana, talvolta irritava anche gli inglesi, come quando indirizzò al cardinale
Arnette una lettera per invocare l’aiuto del mondo cattolico in favore dei fedeli
in Palestina. L’ambasciatore inglese protestò presso la Santa Sede biasimando
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tale ingerenza considerata ben al di là del mandato assegnato al commissario .
Nel frattempo passava il Natale del 1917 e D’Agostino constatava mesto che
ogni domenica erano tributati gli onori alla Francia.
Imperiali scriveva in quei giorni a Balfour:
«Il Governo del Re è assai dolente per la disuguaglianza di trattamento
fra i rappresentanti civili d’Italia e di Francia, e confida quindi vivamente che
nel momento attuale, in cui le truppe alleate in Palestina hanno fatto nuovi
progressi a nord di Gerusalemme, il Governo britannico voglia consentire la
pronta partenza del Conte Senni per quella città» .
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Stante il continuo diniego britannico motivato dalla ferma opposizione del
generale Allenby, nel gennaio del ’18 Negrotto Cambiaso chiese udienza al co-
mandante inglese, il quale confermava di non poter ammettere civili a Gerusa-
74 Ivi, fasc. 22, Informazioni militari.
75 A. Battaglia, op.cit., p. 197.
76 Ivi, p. 198.
77 Promemoria dell’ambasciatore a Londra, Imperiali, per il segretario di Stato agli Esteri britannico,
Balfour, in DDI, Quinta serie, 1914-1918, vol. IX, doc. 763.