Page 501 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto 501
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inglesi, venticinque francesi e venticinque italiani, tutti in servizio di polizia .
Il tenente colonnello D’Agostino visitò l’ospedale italiano, le scuole salesiane
maschili e femminili. I locali erano stati utilizzati come ospedali dagli ottomani
ed erano in buone condizioni, mancavano tuttavia i mobili che erano stati spo-
stati in scuole e istituti turchi di recente apertura. Dispose un servizio di guardia
di sette carabinieri presso l’ospedale italiano e si preoccupò della sicurezza dei
padri salesiani che avevano particolarmente sofferto nell’ultima fase di dominio
ottomano. Stessa premura nei confronti dei francescani che ospitarono il coman-
dante e i suoi ufficiali nelle notti gerosolimitane. Il convento era rimasto inco-
lume ma l’ospizio Casa Nova era stato oggetto delle attenzioni degli sciacalli.
Migliore la situazione dell’orfanotrofio gestito dalle suore. I frati francescani
chiesero a D’Agostino di rassicurare il padre generale dell’ordine e il prefetto
della Congregazione De Propaganda Fide sulle ottime condizioni del santuario
e dei monaci. L’ispettore dei salesiani invece pregò il comandante di telegrafare
al superiore generale chiedendo, per questioni disciplinari, di ricevere la con-
ferma della sua carica o l’eventuale nomina di un suo sostituto. Doveva inoltre
informare che tredici salesiani mancavano all’appello. Il generale dell’ordine
rispose confermando la carica dell’ispettore e richiese urgenti notizie di alcuni
religiosi . Negli stessi giorni a Torino fu istituita l’Associazione Nazionale per
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il soccorso dei missionari cattolici italiani e per la fondazione di scuole italiane
in Palestina. Il presidente onorario era il duca di Genova, il principe Tomma-
so di Savoia, il presidente generale il commendatore Carlo Bassi, il segretario
generale il commendatore Ernesto Schiapparelli. Nella fattispecie, l’associazio-
ne ricevette un finanziamento straordinario dal governo per il completamento
dell’ospedale italiano a Gerusalemme. Come rappresentante in Terra Santa fu
designato il tenente del genio, l’ingegnere Antonio Barluzzi che aveva già colla-
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borato alle prime fasi di costruzione del nosocomio gerosolimitano .
Il pomeriggio del 12 dicembre, D’Agostino si recò a Betlemme, dove fu ri-
cevuto da una folla festante e visitò, al suono della marcia reale, la basilica della
Natività, la chiesa di Santa Caterina, il convento francescano e l’istituto di arti e
62 Ibidem.
63 I nominativi dei religiosi erano: sac. Eugenio Bianchi, sac. Alfredo Sacchetti, sac. Luigi Vizolo;
Cherubino Cavinato, Giovanni Flesia, Raimondo Paparella, Giuseppe Liverani della Casa di Beit-
gemal, sac. Luigi Sutera, Mario Rosin, sac. Leonardo Ruvolo, sac. Ercole Cantoni, sac. Vincenzo
Ponzo, chierico Giuseppe Mosso, chierico Pietro Urezzi, Francesco Arrobbio, Angelo Bormida,
Giuseppe Issori, Gaetano Rustichelli della Casa di Betlemme, sac. Giovanni Villa, sac. Giovanni
Morosini, Antonio Baccaro, Nicolò Baggi, Giacomo Zanchetta, Giovanni Garino, Paquale Ruolo
della Casa di Cremisan, sac. Luigi Laiolo della Casa di Gerusalemme e sac. Mario Gerbò ed Ernesto
Falda della Casa di Giaffa.
64 Ivi, fasc. 24, Disposizioni dal novembre 1917 al febbraio 1918 riguardanti l’associazione nazionale
per soccorrere i missionari italiani in Terra Santa.