Page 498 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             Gerusalemme. Intanto dai sobborghi occidentali e dal Monte degli Ulivi, a est
             della città, gli ottomani mantenevano un nutrito fuoco di cannoni e moschetteria.
             L’avanzata procedeva più lenta del previsto e nelle prime ore del pomeriggio fu
             deciso di consolidare la linea guadagnata per riprendere le operazioni il giorno
             seguente, quando la colonna di destra sarebbe stata in posizione e in grado di
             esercitare la sua pressione. Durante la notte i turchi si ritirarono, all’alba i reparti
             giunsero a ridosso della Città Santa mentre due rappresentanti dell’autorità otto-
             mana, il sindaco e il capo della polizia, furono inviati a parlamentare e negoziare
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             la resa impugnando la bandiera bianca .
                Durante le operazioni dal 31 ottobre al 9 dicembre erano stati fatti secondo
             le fonti britanniche dodicimila prigionieri (novemila secondo quelle italiane) .
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             Erano stati presi circa cento cannoni (ottanta secondo le fonti italiane) di vario
             calibro, novantacinque mitragliatrici, più di venti milioni di cartucce per fucili e
             duecentocinquantamila proiettili da cannoni. Gli ottomani avevano perso, oltre a
             tredicimila uomini tra morti e feriti, anche circa venti aeroplani, abbattuti dagli
             aviatori inglesi o appositamente distrutti per evitarne la cattura.
                I britannici avevano complessivamente perso dodicimila uomini, la cui mag-
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             gior parte era stata ferita leggermente . D’Agostino esprimeva la sua piena sod-
             disfazione per il successo, prodotto di un’organizzazione accurata da parte di
             Allenby e di un’esecuzione ottima da parte di ufficiali e soldati.
                Nell’imminenza dell’entrata solenne a Gerusalemme, il 10 dicembre giun-
             geva a Lifta, a quattro chilometri dalla città, un contingente di rappresentanza
             italiano composto di venticinque carabinieri, venticinque bersaglieri e i due ri-
             spettivi ufficiali. Il drappello era partito tre giorni prima da Beit Hamm seguendo
             l’itinerario Deir Ineid, Junction Station (punto di raccordo della ferrovia), La-
             trun, Kiriet ed El Enab sotto la pioggia battente e trascorrendo le notti all’addiac-
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             cio . L’11 dicembre 1917, il generale Allenby entrava nella Città Santa .
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                La cerimonia ebbe inizio a mezzogiorno, truppe britanniche facevano ala lun-
             go la via che conduceva alla Porta di Giaffa. Sia fuori che dentro la città erano
             schierate unità di varia nazionalità, inglese, gallese, scozzese, irlandese, austra-
             liana e indiana, al lato sinistro della Porta, venti militari italiani, dieci carabinieri
             e dieci bersaglieri, con i due ufficiali mentre sul lato destro erano schierati altret-





             52  A. Battaglia, op. cit., p.172.
             53  Ivi, fasc. 33, Rapporto inviati dall’Agenzia Politica al Cairo relativi a: Battaglia di Gaza, insegui-
                mento oltre Gaza, operazioni sulla campagna in Palestina.
             54  Ibidem.
             55  A. Battaglia, op. cit., p. 176.
             56  Ivi, fasc. 34, Rapporto inviato dall’Agenzia Diplomatica Italiana al Cairo riguardante l’arrivo del
                Gen. Allenby in Gerusalemme 11-12-1917.
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