Page 495 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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                Le difficoltà da superare nelle operazioni contro Beersheva e Sheria-Hareira
             erano considerevoli e necessitavano  di un’accurata  preparazione.  I principali
             problemi erano relativi all’acqua e al suo trasporto. Si trattava di un punto nodale
             poiché era indispensabile approvvigionare continuamente le truppe mentre ope-
             ravano a distanze notevoli dalle loro basi per un periodo che poteva essere di una
             settimana o più. Si sapeva che a Beersheva ci fossero pozzi in abbondanza ma
             non si poteva prevedere né in quanto tempo sarebbero stati utilizzabili, né fino
             a che punto il nemico avrebbe potuto danneggiarli in caso di ritirata. Il trasporto
             presentava problemi non indifferenti, non c’erano infatti strade al sud della linea
             Gaza-Beersheva e quindi non si poteva fare affidamento sull’uso di trasporti
             meccanici. A causa delle ripide scarpate dei molti sentieri che intersecavano la
             zona d’operazione, le strade praticabili per il trasporto a ruote erano limitate e
             l’avanzata era in alcuni punti complicata. Allenby ordinava di affrettare i lavori
             di costruzione della linea ferroviaria il più rapidamente possibile.
                Al contempo, sul fronte nemico veniva istituito il gruppo d’armate yildirim
             (Yıldırım Ordular Grubu ovvero Heeresgruppe F chiamato dagli inglesi anche
             Thunderbolt Army Group) agli ordini del generale Erich von Falkenhayn – già
             capo di stato maggiore tedesco – distintosi nella trionfale campagna ai danni
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             della Romania e ora investito del comando militare della Palestina . L’eserci-
             to ottomano – impegnato simultaneamente anche in Mesopotamia, in penisola
             Arabica, nel Caucaso e in difesa di Costantinopoli – si affidava all’alto ufficiale
             prussiano confidando nelle sue spiccate doti strategiche. I 47.605 uomini a sua
             disposizione furono ripartiti tra Gaza, Beersheva e Tel-el-Sheria.
                La notte del 30 ottobre, le navi da guerra britanniche, appoggiate da una co-
             razzata francese, iniziarono il bombardamento di Gaza mentre le forze di terra
             marciavano nell’oscurità per raggiungere le posizioni di spiegamento senza es-
             sere scoperte. Il piano era di attaccare le difese fra la strada di Khalasa e l’Uadi
             Saba con due divisioni coprendo le difese al nord dell’Uadi con il corpo impe-
             riale cammelli e qualche reparto di fanteria mentre una parte della 53^ divisione,
             più a nord, copriva la sinistra del corpo offensivo. L’ala destra dell’attacco era
             sostenuta da un reggimento di cavalleria. Più a est, le truppe montate presero po-
             sizione di fronte le difese meridionali di Beersheva. Come preliminare all’attac-
             co principale, allo scopo di dare alle batterie da campo il modo di essere portate
             a una distanza tale che potessero abbattere i reticolati, era necessario conquistare
             le difese avanzate ottomane. Alle 8 del mattino, iniziò il bombardamento delle
             postazioni che furono prese in breve tempo insieme a novanta prigionieri. La
             caduta degli avamposti permise di distruggere i reticolati della linea principale
             ma la sabbia e la polvere sollevate dall’esplosioni costrinsero a lunghe pause
             rimandando l’attacco massiccio alle 12.15. Dopo una giornata di combattimento,


             43  E.J. Erickson, op. cit., p. 159.
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