Page 281 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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te nel romanzo del 1916 “Il fuoco”: “E, morti, non risorgete dalle vostre fosse
per chiamare quella genia a rispondere, per comparir loro nel sonno con la
faccia stravolta che avevate morendo, con gli occhi spenti della vostra eroica
attesa, con la maschera indimenticabile cui la vostra giovinezza è stata condan-
nata da questa regia della demenza”. Numerosi monumenti dedicati ai Caduti,
destinati a raccogliere la riconoscenza -ma anche il dolore- della popolazione
saranno caratterizzati da statue raffiguranti modelli classici di compostezza uma-
na ma, allo stesso tempo, di forza e vitalità: una concezione “eroica” del Caduto
quale moderno “eroe greco” simboleggiante le virtù e l’identità dell’intera nazio-
ne e quale simbolo identitario e modello di comportamento per tutta la gioventù.
Il Culto dei Caduti che nasce e si sviluppa così a seguito della catastrofe epocale
che ha coinvolto l’Europa intera e gran parte del Mondo necessita di templi ap-
positi ad esso dedicati. Tale funzione è svolta inizialmente dai cimiteri sui campi
di battaglia, successivamente tale culto sarà invece coltivato in presenza di mo-
numenti veri e propri, con statue evocative destinate a catalizzare l’attenzione, la
pietà e il ricordo dei propri cari e della popolazione più in generale. Le statue
saranno ispirate il più delle volte a modelli greci che trasmettono un messaggio
di forza, compostezza e armonia, sublimando al tempo stesso le perdite irrepara-
bili subite in una dimensione “eroica” e di “utilità alla Nazione” più facilmente
superabile. Ma, unitamente ai modelli greci, tantissimi monumenti si ispireranno
a modelli cristiani e la dimensione eroica si mescolerà presto con una più intima
dimensione spirituale cristiana di amore (in puro amore filiale) e pietà verso i
Caduti, in linea con la forte e sentita spiritualità cristiana che, come abbiamo già
detto, permeava profondamente l’Europa intera. Il modello più diffuso sarà in-
fatti la pietà di Michelangelo che molte raffigurazioni statuarie tenderanno ad
imitare, a riprova del suo contenuto largamente universale e strutturalmente col-
legato all’intimità degli affetti familiari e sociali. all’interno di zone Monumen-
tali dedicate ai Caduti, un posto importante sarà riservato anche alla Natura:
boschi e parchi con piante significative per ogni Nazione trasmetteranno lo stes-
so messaggio di compostezza e armonia delle statue “classiche”, infondendo in
più un senso di tranquillità “naturale” a chi, visitando i parchi, rendeva omaggio
ai Caduti. I Caduti rappresentavano la primavera che infallibilmente sarebbe se-
guita all’inverno. L’importanza della Natura nei parchi ispirati al paesaggio na-
turale di ciascun paese collegava anche idealmente i visitatori e i Caduti al corpo
centrale della Nazione stessa. parchi e monumenti erano facilmente luogo di
contemplazione e di ricordo per i parenti e gli amici, ma proprio in quanto culto
“nazionale” si sentì sempre più l’esigenza di un luogo di contemplazione collet-
tiva dove l’intera Nazione, quale comunità di eguali, potesse rendere omaggio ai
propri Caduti. Nacque così il Monumento del Milite Ignoto, astrazione e univer-
salità del modello “eroico” sublimato nella sua solennità, grandiosa semplicità e
serena contemplazione cristiana. In alcune Nazioni tali monumenti preserveran-