Page 287 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 287

III SeSSIone - I CappellanI MIlItarI                                287



             il ruolo delle basi navali e aeree
             della Regia Marina nella Vittoria



             Prof. Piero CiMBOLLi sPAgnesi       1



             Prologo
                   uesta  è  forse  una  delle  prime  occasio-
             Q ni dove un architetto (insieme storico del-
             l’architettura)  espone  il  proprio  lavoro  con  al-
             tri illustri studiosi a vario titolo di storia militare,
             quasi nessuno del campo delle Scienze dell’inge-
             gneria e dell’architettura e quasi tutti, invece, di
             quello delle Scienze umane. Ma il punto di vista
             di un tecnico delle costruzioni è da una parte iden-
             tico rispetto agli altri, per modi storiografici e metodi critici, e da tanti altri punti
             di vista (come in questo caso specifico) non lo è a proposito dell’oggetto principa-
             le della ricerca, i conseguenti risultati e, a cascata, spesso anche le correlazioni tra
             questi ultimi e il frutto delle competenze dei colleghi delle altre discipline.
                Esiste, infatti, una differenza sostanziale tra storia politica, storia militare,
             storia economica, perfino la storia delle tecniche e delle tecnologie affrontate da
             chi ha una formazione (e un mestiere) a partire da queste ultime e quella che, in
             parallelo, è più di competenza di quanti sono stati formati nelle Scienze dell’ar-
             chitettura e dell’ingegneria di cui sopra. perché questi ultimi (diversi anche per
             pratica professionale dai colleghi letterati, oltre che per tipologia degli argomen-
             ti oggetto della produzione scientifica) sono in grado di ricostruire una storia da
             dove emergono vicende e particolarità altrimenti addirittura ignorate. Ciò spie-
             ga perché questo tipo di storici avvia il proprio lavoro a partire, per esempio, da
             quanto (nel caso specifico della Grande guerra, di cui questo congresso vuole
             per certi versi sancire il termine delle celebrazioni tra gli storici militari) è stato
             realizzato nell’ambito proprio delle costruzioni d’ingegneria e d’architettura sul
             territorio nazionale e altrove con il concorso, tra i tanti, del Genio dell’Eserci-
             to italiano e delle sue varie articolazioni a servizio della Marina o dell’Esercito
             stesso. In un quadro più d’insieme, il campo d’indagine di costoro ha avuto per
             oggetto soprattutto le grandi trasformazioni dell’intero territorio della penisola
             nel periodo in questione, viste come un fenomeno complesso di cui fecero parte
             i sistemi viari terrestri e acquatici, le basi navali, le caserme, i sistemi di fortifi-


             1   professore, archittto, dottore di ricerca, afferisce al Dipartimento di Storia, Disegno e Restau-
                 ro dell’architettura della Sapienza – Università di Roma.
   282   283   284   285   286   287   288   289   290   291   292