Page 344 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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344 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
“bontà” del popolo italiano, contrapposta all’atteggiamento di negativa chiusura
dei suoi governanti. Dal canto suo, la necessità di tenere conto delle posizioni di
quello che con crescente consapevolezza era visto come un attore centrale per
l’esito dei negoziati di pace si sarebbe riflessa nelle scelte del governo italiano
e nella sua attenzione (anche se spesso strumentale) alle questioni prospettate
nei “Quattordici punti”. Il Congresso delle nazionalità oppresse dall’Austria-Un-
gheria, che si tiene a Roma, dall’8 al 10 aprile 1918 e che gode, fra l’altro, della
benedizione politica del Presidente del consiglio, Vittorio Emanuele Orlando,
rappresenta forse il punto di massima apertura lungo questa direttrice. Un’a-
pertura che, tuttavia, avrebbe cominciato nei mesi successivi a mostrare i suoi
limiti e che con la firma degli armistizi di novembre (Villa Giusti, 3 novembre;
Compiègne, 11 novembre) avrebbe ceduto definitivamente il posto a diffidenze
e ostilità reciproche.
Il contributo allo sforzo bellico
Nel corso del 1918, il contributo statunitense s’impone come essenziale
per il successo militare dell’Intesa. Assegnate, all’arrivo in Francia, ad aree
relativamente tranquille del fronte, le American Expeditionary Forces (AEF)
avrebbero avuto il loro battesimo del fuoco durante l’offensiva tedesca di
primavera (Kaiserschlacht), combattendo, fra la fine di maggio la metà di luglio,
nelle battaglie difensive di Cantigny (28 maggio; 1^ divisione), Belleau Wood
(1-26 giugno, 2^ e 3^divisione) e Château-Thierry (1-18 luglio, 3^ divisione) .
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Pur mantenendo la loro catena gerarchica, esse erano aggregate a quelle alleate in
unità più ampie, nonostante la volontà del Comandante in capo, generale John J.
Pershing di giungere, prima del termine del conflitto, alla fusione delle divisioni
delle AEF (quarantatré alla data dell’armistizio, con un organico di circa 28.000
uomini, pari a circa il doppio rispetto a quelle britanniche, francesi o tedesche )
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2 La storia ufficiale dell’impegno militare statunitense nella prima guerra mondiale è in United
States army in the World War 1917-1919, 17 voll., rist., Washington, DC, 1988-92; fra le
varie monografie cfr. E.M. Coffman, The War to End all Wars: The american Military Ex-
perience in World War I, New York, 1968; M.E. Grotelueschen, The aEF Way of War. The
american army and Combat in World War I, Cambridge et al., 2007, e, più recentemente,
D.R. Woodward, The american army and the First World War, New York, 2014. Su Cantigny
cfr. anche M.J. Davenport, First over There: The attack on Cantigny. america’s First Battle
of World War I, New York, 2015; su Belleau Wood cfr. a. axelrod, Miracle at Belleau Wood.
The Birth of the Modern U.S. Marine Corps, Guilford, CT, 2007.
3 Tutte le divisioni aEF erano designate “di fanteria”; le prime otto “Regolari”, la 26^-42^
“Guardia Nazionale”, e la 76^-93^ “National army” (la 92^ e 93^ divisione erano unità se-
gregate, formate da personale di colore). alla data dell’armistizio erano organizzate su due
armate (una terza era in formazione e sarebbe stata impegnata, dopo la resa della Germania,
nell’occupazione della Renania), su cinque corpi e due divisioni non assegnate, e circa due
milioni di uomini (order of Battle of the United States Land Forces in the World War, vol. I,

