Page 345 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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V SeSSione - ProSPettiVe del 1918. Alcune StrAtegie Politico diPlomAtiche 345
in un esercito di campagna (field army) autonomo e con un suo un settore di
responsabilità. L’esperienza di queste prime battaglie sarebbe stata importante
per la coesione delle AEF e avrebbe lasciato un segno nella memoria collettiva
dei vari reparti. Soprattutto, essa avrebbe dimostrato agli alleati europei le vere
capacità delle forze statunitensi, spesso chiamate in linea per colmare i vuoti
lasciti dal cedimento di altre unità (per esempio, la 3^ divisione a Château-
Thierry) o per “spianare” i salienti nemici prodotti da quegli stessi cedimenti
(per esempio, la 1^ divisione a Cantigny).
Egualmente importante è il contributo statunitense alle offensive che, nella
tarda estate e in autunno, spianano la via al termine delle ostilità, in particolare la
riduzione del saliente a Saint Mihiel (12-15 settembre) e l’offensiva nel settore
Mosa-Argonne (26 settembre-11 novembre). A Saint Mihiel, la neo-costituita
(10 agosto) Prima Armata, al comando diretto di Pershing, avrebbe schierato i
550.000 uomini del I, IV e V corpo, appoggiati dai 48.000 uomini del II corpo
coloniale francese, nella maggiore azione offensiva lanciata dalle forze statunitensi
fino a quel momento. Durante la successiva offensiva di Mosa-Argonne (parte
della c.d. “Offensiva dei cento giorni”), 1.200.000 uomini della Prima e della
Seconda Armata, insieme a quelli della Quarta e della Quinta Armata francese,
sarebbero stati impegnati in una massiccia e prolungata spinta lungo l’intero
settore centro-settentrionale del fronte avendo per obiettivo il nodo ferroviario
di Sedan, perno della logistica tedesca in Francia e nelle Fiandre. Nonostante
l’alto tasso di perdite assolute (circa 122.000 uomini fra morti e feriti, più 70.000
francesi, contro 90/120.000 uomini persi dalle forze tedesche ), l’offensiva
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avrebbe raggiunto l’obiettivo strategico di costringere Berlino a chiedere la resa.
Proprio le ragioni di questa sconfitta avrebbero innescato un ampio dibattito
già alla fine del 1918. Alla firma dell’armistizio, le forze tedesche (anche se
in fase di ripiegamento) occupavano ancora, infatti, larghe fette del territorio
francese e belga. Sul fronte occidentale erano schierati quattro gruppi d’armate
(Kronprinz Rupprecht, Deutscher Kronprinz, Gallwitz, e Herzog Albrecht von
Württemberg), mentre su quello orientale – dove il trattato di Brest-Litovsk (3
marzo 1918) aveva posto fine alle ostilità con le autorità sovietiche in cambio di
larghe concessioni territoriali – il dispositivo comprendeva altri 500.000 circa
uomini, sebbene, per la maggior parte, organizzati in forze di seconda e terza
linea.
Più che su quello operativo, il contributo statunitense è, tuttavia, fondamen-
The american Expeditionary Forces: General Headquarters, armies, army Corps, Services
of Supply, Separate Forces, Washington, DC, 1988; prima ed., 1931).
4 Il totale delle forze tedesche schierate nel settore era, tuttavia, di soli 450,000 uomini circa
(Quinta armata, von der Marwitz); ciò si traduce in un tasso di perdite relativo del 10% circa
per le forze statunitensi contro uno oscillante fra il 20 e il 26% per quelle tedesche.