Page 401 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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Relazioni di chiusuRa 401
1918, anno del sacrificio, della vittoria
e della fine del secolo XIX.
Prof.ssa Maria gabriella PAsqUALini 1
el novembre 1918 furono firmati gli ar-
N mistizi e lentamente i soldati fecero ri-
torno a casa, dopo aver celebrato in vari modi,
lo scattare della fine delle ostilità. Iniziava nei
fatti il XX secolo e il Trattato di pace che seguì
avrebbe generato quei problemi che la politica
internazionale sta ancora tentando di risolvere
cento anni dopo. Una pace fragile che doveva
esorcizzare gli spettri di una nuova guerra ma che generò ulteriori conflitti. In
guerra vi era la speranza di un mondo migliore ma alla sua fine vi fu miseria e la
constatazione amara che l’umanità era scomparsa e la vita aveva perso di valore.
Quelle firme armistiziali sancivano non solo la fine di un conflitto con ca-
ratteristiche totalmente nuove rispetto al passato ma senza dubbio la reale fine
del secolo XIX. Il trattato di pace del 1919 dava inizio a un XX secolo che, a
insaputa degli attori, militari e politici della grande riunione a Versailles, sarebbe
stato ancora più sanguinoso del precedente, almeno nel suo primo cinquanten-
nio, tradendo le speranze di pace che si erano formate.
Se fossimo a teatro si potrebbe dire che il 1918 fu il Quadro Quinto del primo
atto di una tragedia umana. Il sipario calò e il Secondo atto, aperto nel 1939,
sarebbe stato più sconvolgente del primo, perché gli errori di carattere geopoli-
tico, commessi nel quadro del Trattato di pace di Versailles, si sarebbero rivelati
esiziali al punto che la politica globale ne sta ancora pagando le conseguenze agli
inizi del XXI secolo.
perché dunque furono così decisivi gli avvenimenti del 1918 rispetto alla
successiva storia europea e mediorientale, in particolare? Indubbiamente il col-
lasso degli Imperi Centrali, di quello Russo e di quello ottomano rappresenta un
grande cambiamento degli equilibri geopolitici mondiali e la spartizione dei loro
territori, soprattutto di quelli coloniali, darà origine a nuovi stati, molti fragili e
fomentatori di rivalse e tragedie.
Ricorda Martin Gilbert nel suo articolato studio sulla prima guerra mondiale
1 Docente presso la Scuola Ufficiali Carabinieri

