Page 404 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             il potere quanto prima.
                Le  memorie  dell’ambasciatore  francese  Maurice  paléologue  al  riguardo
                                                                         4
             sono ancora di grande interesse perché testimoniano come già dal gennaio 1917
             vi fossero chiari segni di rivolta tra i reggimenti della stessa Guardia imperiale.
             La società moscovita era esasperata e tramava contro la famiglia imperiale, pro-
             prio all’ombra del Cremlino, mentre alcuni attentati venivano organizzati contro
             l’Imperatore e la zarina. I più vicini congiunti di Nicola II nel gennaio avevano
             redatto una lettera, rispettosa nella forma ma dura nel contenuto, rilevando che
             la politica interna attuata specialmente durante quel periodo di aspro conflitto
             militare faceva correre gravi pericoli alla Russia, come poi accadde, e alla stessa
             dinastia. Disordini e inquietudine si erano diffusi in tutte le classi della società
             russa. apparentemente l’imperatore rimase freddo a qualsiasi sollecitazione an-
             che degli ambasciatori delle potenze alleate, compreso Sir George Buchanan,
             che gli aveva consegnato una lettera preoccupata del cugino Re Giorgio V del
             Regno Unito (che peraltro non volle saperne di accoglierlo qualche mese più
             tardi quando Nicola, già non più zar, gli chiese ospitalità).
                Le notazioni dell’ambasciatore francese trovano eco nelle memorie del suo
             collega italiano Luigi aldovrandi Marescotti che andò in Russia, da dove giun-
             gevano notizie molto gravi sulla situazione non solo militare, dal 9 gennaio al 3
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             marzo 1917, con una missione interalleata.  Il suo rapporto a Sonnino su quella
             missione è molto interessante; una frase in particolare segna il momento storico
             e un futuro presagito ma egli non aveva totalmente compreso fino a qual punto la
             situazione si sarebbe evoluta: …E’ stato asserito che la presenza delle Missioni
             alleate in Russia sia stata opportuna per rafforzare i vincoli dell’alleanza in
             quel paese e evitare possibili defezioni… si accenna frequentemente in Russia a
             imminenti tragici avvenimenti al palazzo imperiale, a rivoluzioni nelle strade, e
             l’opposizione al governo si manifesta apertamente in ogni luogo nelle conver-
             sazioni private e in una libertà di parola in pubblico che ci sorprese. D’altra
             parte si assicura che il grande scontento contro l’imperatrice, nella quale ora
             è coinvolto anche lo zar, non si manifesterà se non al termine della guerra, che
             popolo e l’esercito vogliono proseguire sino alla vittoria.  In realtà non volevano
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             tanto la vittoria quanto continuare a scopo difensivo per poi uscire dal conflitto
             onorevolmente.
                Gli effetti di una guerra, molto dura anche per i civili, che in realtà stavano


             4   paLEoLoGUE MaURICE, La Russia degli zar durate la Grande Guerra, Salani Edi-
                 tore, Firenze, 1929, vol. II, p.289 e ss. E’ interessante rileggerle perché danno il quadro
                 giornaliero della disgregazione sociale e militare dell’Impero, scritto con la percezione
                 del momento.
             5   aLDoVRaNDI MaRESCoTTI LUIGI, Guerra diplomatica, Mondadori, Milano,
                 1938, p. 83 e ss.
             6   Ibidem, p.111-115.
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