Page 17 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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Centro. Stesso procedimento per i
telegrammi: Lisbona, ad esempio,
aveva il numero ‘83’ e quindi ogni
telegramma o lettera che aveva
quel numero iniziale nel protocol-
lo indicava che proveniva da quel
Centro.
Per quanto concerneva le sigle
di identificazione degli informatori
‘fonti’ delle notizie, e per valutar-
ne l’attendibilità, il sistema era in
fondo molto semplice. Erano tenu-
te due distinte rubriche, una per i
‘fissi’ a stipendio mensile e una per
gli ‘occasionali’, pagati in modo
forfettario: una pagina dedicata a
ogni individuo. In questo caso ogni
Centro era contrassegnato da un
numero ‘romano’. Per poter identi-
ficare la ‘fonte’ sulla ‘velina’ veniva
posto per primo il numero del Centro, poi il numero di pagina dove il singolo Il 2ème Bureau
era iscritto, seguito dalle due lettere iniziali dello Stato dove operava. Il nu- francese
monitorava con
mero dell’occasionale era preceduto da uno zero, in modo da consentire di attenzione l’Italia
verificare la rubrica dedicata. (SHD).
Queste sono solo alcune delle vicende dell’Archivio del S.I.M.
Altre notizie possono essere attinte anche dai documenti dell’Archivio Cen-
trale dello Stato, che sono stati studiati da vari autori. Per gli archivi militari
avevo riscontrato lacune che ho cercato di colmare, allargando le ricerche agli
archivi esteri. Quello che segue ne è l’esito.
* Per non appesantire il volume con troppe note, sono stata molto sintetica nell’in-
dicare i documenti e la loro posizione archivistica. Non è semplice trovarli sia a Wa-
shington sia a Londra. Anche a Parigi e Madrid la ricerca non è priva di difficoltà.
Sono pronta comunque a dare indicazioni più precise a chi sia interessato, scrivendo
alla e-mail dedicata a questa opportunità: firuzeh2@alice.it
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