Page 296 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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delucidazioni che aiutavano a comprendere facilmente la chiave della cifratu-
                                   ra, alleggerendo il lavoro dei decrittatori.
                                      Il Defence Scurity Office di La Valletta era convinto che il Consolato dispo-
                                   nesse anche di una trasmittente con la quale inviava messaggi cifrati alle navi
                                   italiane alla fonda in modo che queste rilanciassero il contenuto a Roma una
                                   volta in acque internazionali.
                                      Vari rapporti continuavano ad arrivare al War Office a Londra con la richie-
                                   sta urgente di avere indicazioni su come comportarsi e quali provvedimenti
                                   adottare per contrastare lo spionaggio italiano.
                                      Nel marzo 1936, un lungo rapporto sulle attività d’intelligence italiana for-
                                   nisce  un  interessante  panorama  della  situazione  locale  e  internazionale  che
                                   portava gli inglesi a Malta, come negli altri centri sopra ricordati, ad essere
                                   particolarmente ‘nervosi’ per qualsiasi attività, che il Console decideva. Il Fer-
                                   rante faceva in realtà il suo mestiere di diplomatico prima che di agente infor-
                                   mativo: svolgeva il suo ruolo istituzionale ma naturalmente in quel periodo
                                   tutto era considerato sotto una luce particolare. Ferrante aveva con la Chiesa
                                   ottimi rapporti che venivano visti tuttavia come a subversive intrigue with certain
                                   prominent members of the Church; ottima era la collaborazione con l’Università
                                   locale e quindi, per le autorità he was directly encouraging an intrigue in the Uni-
                                   versity with the object of fomenting troubles. Era coinvolto nella propaganda pro
                                   Italia e anti-britannica controllando giornali come il “Malta”, il “Midday News”






                                   e il “Lehen is S ewwa” : questo era vero e rientrava nelle direttive ricevute dal

                                   Ministro degli Esteri Ciano. Non c’erano dubbi però che fosse, con il Cavaliere
                                   Blais suo segretario, anche  il centro attivo dell’organizzazione spionistica ita-
                                   liana a Malta. Nel maggio 1936 iniziarono anche gli arresti di cittadini maltesi,
                                   verso i quali era stato tenuto fino ad allora un atteggiamento prudente per non
                                   peggiorare i locali sentimenti anti-britannici.
                                      A seguito dei continui e pressanti rapporti sull’attività spionistica del Fer-
                                   rante, la questione era stata valutata dal War Office e dei passi erano stati fatti
                                   dall’Ambasciatore di Sua Maestà presso il Ministero degli Affari Esteri italiano,
                                   tanto che nell’aprile del 1936 il Foreign Office decise di chiedere ufficialmente al
                                   governo di Mussolini il richiamo in patria di Ferrante e di Blais.
                                      Un episodio, in particolare, aveva convinto gli inglesi a un simile passo: era
                                   risultato che un agente maltese in alta posizione, presumibilmente già della
                                   rete di Ferrante,  aveva cercato di corrompere impiegati dei cantieri militari
                                   per avere i piani difensivi (the ASDIC plan) anti intrusione  di sommergibili
                                   stranieri in quella base. A quel che si sapeva, la richiesta era avvenuta at any
                                   price, cioè sarebbe stato pagato qualsiasi prezzo fosse stato richiesto. Il contro-
                                   spionaggio inglese aveva preso le sue precauzioni e gli italiani non riuscirono
                                   nel loro intento. A seguito di questa scoperta, furono però arrestati nel mar-
                                   zo 1936 due maltesi coinvolti nel progetto operativo: il Deputato nazionalista
                                   Nicola Delia e il commerciante in tabacco Carlo Flores che, trovati colpevoli,
                                   furono condannati nel maggio successivo a tre anni di prigionia e lavori forza-





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