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164 XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
Senza dimenticare che negli stessi anni era in atto in Europa il confronto tra cattolici e
protestanti e che il 24 agosto 1572 – la notte di s. Bartolomeo – avvenne mentre era in atto
la terza campagna di guerra di Cipro, con la partenza da Messina il 7 luglio della flotta della
Lega che si trovava nelle acque tra Corfù, Zante e Cefalonia . e le guerre di religione occu-
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peranno tutto il primo cinquantennio del XVII secolo. Non da Lepanto inizia il declino della
repubblica veneziana, ma dalla pace di Münster ed Osnabruck, che precede l’attacco turco
a Candia.
Già si è accennato alla comunicazione/informazione/divulgazione di un avvenimento con
lo strumento della televisione che permette la conoscenza in tempo reale e con la stampa in
leggera differita.
Ma anche nel XVI secolo le notizie avevano una certa velocità, fatte le debite differenze
con la corsa di un cavallo, come potremo constatare più avanti.
Infatti, appena la flotta della Lega parte da Messina, il 16 settembre 1571 e precedendo la
battaglia, si hanno le “ultime notizie” e si prega per la vittoria. Circolano addirittura notizie
riservate provenienti dall’”intelligence” navale con la situazione operativa prevedibile delle
rispettive formazioni navali.
La stampina prodotta dallo “stato maggiore” di D. Giovanni o da un “ufficio stampa” di
Messina aveva prodotto informazioni per gli “Avisi”, i primi rudimentali giornali dell’epoca,
diffusi tra le capitali e le città importanti. 6
Tutta l’Europa mediterranea sa che è imminente uno scontro di proporzioni gigantesche:
a Lepanto, infatti, sarà presente il 90% delle unità esistente in Mediterraneo.
Al termine della battaglia partono i messaggeri per informare le più alte autorità della
lega e comunicare il risultato dello scontro e la vittoria conseguita.
Don Giovanni invia a Roma Don Lope de Figueroa per informare il papa e quindi il re
di Spagna.
Sebastiano Veniero invia a Venezia Onfrè Giustiniani con la galea “L’Angelo Gabriele”
per informare il doge.
Giustiniani arriva a Venezia il mattino del 19 ottobre e la notizia viene trasmessa dagli
ambasciatori alle rispettive corti.
Le comunicazioni veneziane di stato sono più veloci di quelle spagnole, ma anche il ser-
vizio postale dei Torre & Tasso non lo era da meno con line dirette Venezia-Roma e Praga-
Madrid.
il nunzio apostolico a Venezia invia un corriere a Roma che giunge nella notte tra il 21
e 22 ottobre. Fu svegliato il papa, e la notizia comunicata agli ambasciatori di Spagna e Ve-
nezia.
Il giorno seguente cardinali e ambasciatori andarono a s. Pietro per il “Te Deum” di pram-
matica. Quella sera il popolo di Roma fu rallegrato da spari di artiglieria e fuochi d’artificio
da Castel S. angelo.
5 Vedasi C. Manfroni, “La Lega cristiana nel 1572, con lettere di M.A.Colonna” in Archivio della Società Ro-
mana di Storia Patria, T.16°, 1893, pag 343-445; T.17°, 1894, pag.23-67: C.Vivanti, “Le guerre di religione
nel Cinquecento”, Laterza, 2007; A Diefendorf, “Prologue to a massacre”, American Historical Review, 9
(1985), pag. 1067-1091.
6 I.Bulgarelli, “La battaglia di Lepanto e il giornalismo romano”, in Accademie e Biblioteche d’Italia, A.
XXIX, 1961, n. 3-4 pag. 231-239