Page 218 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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218 XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
molte delle reclute , si rese necessario ridurre le compagnie del battaglione di fanteria a
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quattro soltanto, giungendo perfino, dietro l’insistenza del comandante, a sospendere i con-
gedi onde poter garantire la regolarità del servizio . la presenza crescente di unità corsare
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inglesi nel mar Tirreno non facilitavano certo un processo di smilitarizzazione e così nel
novembre del 1811 si procedette a un aumento dell’organico della guarnigione, attraverso la
formazione di una compagnia di disciplina, denominata compagnia di Compagnie des Pion-
niers. La creazione di questa unità rappresentò di fatto la sola forma di coscrizione obbliga-
toria introdotta nel Principato, essendo una compagnia costituita da reclute coatte, arruolate
a forza fra i Discoli e gli oziosi, fisicamente sani, condannati per piccoli reati. L’introduzione
di questa misura di repressione incontrò a Lucca il favore di molti contemporanei, secondo
l’autorevole parere di uno storico locale: si purgò il paese da tante persone almeno sospette
(…) e si migliorò assai la morale per timore di soffrire quella sorte . accedere nella nuova
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unità, denominata anche nei documenti in lingua italiana Compagnia Guastatori, era per-
messo anche ai soldati già condannati per reati disciplinari, in modo da ottenere una dimi-
nuzione della pena, in quanto un anno sotto le armi equivaleva a 18 mesi di prigione; inoltre
c’era sempre la possibilità di ottenere un congedo anticipato qualora il servizio prestato fosse
stato soddisfacente. Dopo circa due mesi di esistenza la compagnia guastatori contava un
organico di 58 uomini e benché la sua composizione fosse in massima parte formata da re-
quisiti, fra essi si trovavano anche tre volontari. L’afflusso di uomini per la compagnia non
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si arrestò nemmeno negli ultimi mesi di esistenza del Principato. in una lettera del capitano
comandante della Gendarmeria, datata 11 settembre 1813, si informava l’Ispettore Generale
della Forza Armata dell’arresto di diversi individui a Lucca da inviare come rinforzo alla
compagnia guastatori; altre 14 persone erano state arrestate a Massa e Carrara e inviati dalla
Gendarmeria alla compagnia guastatori, che aumentò così l’organico con 26 nuove reclute .
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E’ singolare constatare come, alla fine, il meccanismo dell’arruolamento coatto provocasse
dopo tanti anni e in due differenti contesti sociali, come quello granducale dei Lorena e quel-
lo napoleonico dei principi Baciocchi, le medesime reazioni ambivalenti: convinzione di un
miglioramento dell’ordine pubblico e attribuzione di compiti di rieducazione all’istituto mili-
tare da un lato, mentre dall’altro si accettava più o meno consapevolmente la trasformazione
dei corpi militari in luoghi di pena, resi ancora più sgraditi a coloro che ci finivano dentro dai
rischi connessi dal ritrovarsi nell’ingranaggio della macchina bellica napoleonica, che tanto
tributo di sangue aveva chiesto alla gioventù dell’Impero.
Ma ancora più caratteristico nel principato di Lucca, fu il ricorso alla presenza dei mili-
tari presso le comunità dello stato come misura di controllo e di repressione dei fenomeni
criminali, nonché di punizione per le comunità che proteggevano i fuorilegge. L’impiego dei
soldati come forza di polizia interna fu autorizzato dal principe Felice Baciocchi, il quale
22 ASLu; Fondo Segreteria di Stato e Gabinetto; f. 56, lettera del 12 novembre 1809
23 ASLu; Fondo Segreteria di Stato e Gabinetto; f. 112
24 Cfr. a. MazzaroSa: Storia di Lucca. pag. 273
25 ASLu; Fondo Segreteria di Stato e Gabinetto; f. 112, Carte non Protocollate, rassegna del 12 febbraio
1812.
26 ASLu; Fondo Gendarmeria; f. 3, Rapporto del 14-15 settembre 1813. In agosto era toccata la stessa sorte ad
altri 6 lucchesi.

