Page 213 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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          una guerra combattuta tanto lontano dal proprio paese. in ogni caso la coscrizione obbligato-
          ria e quella coatta servirono esclusivamente a riportare a una forza organica sufficiente i
          contingenti rimasti nel granducato, necessari alle ordinarie operazioni richieste nelle guarni-
          gioni. il reperimento di soldati per la guerra si concentrò soprattutto sui Volontari, ovvero
          quelli che avevano liberamente capitolato il loro servizio nella fanteria. A questo riguardo
          appaiono come rivelatori gli appunti del governatore Botta adorno, riguardanti il Ristretto
          delle Milizie Descritte del 1758; un prospetto preparato dalle cancellerie dei distretti tosca-
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          ni e contenente il numero delle reclute richieste dai reggimenti e quante di queste avevano
          effettivamente risposto, ovvero solo 303 su una lista di 700 Descritti classificati come capa-
          ci. Queste liste facevano seguito a quanto pianificato alla fine dell’anno precedente, quando
          il comando generale aveva inviato ai colonnelli di fanteria l’ordine di completare i reggimen-
          ti e in maniera esplicita indicò anche con quali metodi: “se resteranno poche truppe in Tosca-
          na, cioè a dire Livorno, Portoferraio, qualche altro posto alle frontiere, e le più necessarie a
          Firenze, si potranno aumentare le compagnie che restano con nuovi arruolamenti o estraen-
          dole dalla Milizia” ; ma il contingente da inviare alla guerra doveva essere composto esclu-
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          sivamente da Volontari, ovvero non da coscritti. anche in seguito, in ognuna delle Istruzioni
          inviate ai comandanti dei reggimenti, Botta Adorno insistette sempre che fra i soldati si sce-
          gliessero i più volontari, ovvero quelli che si sono ingaggiati da sé e meglio se capitolati per
          dieci anni . Sulla base di queste evidenze la vulgata ottocentesca che parla dell’arruolamen-
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          to coatto di giovani, rastrellati persino impiegando i dragoni, appare sempre meno attendibi-
          le. Ogni anno i rinforzi lasciarono il granducato per dirigersi in Boemia o in Slesia e ogni
          volta Botta Adorno inviò nuove istruzioni per i comandanti, ma dopo un paio d’anni la dispo-
          nibilità di volontari era diminuita rapidamente . Nel 1761 la difficoltà di trovare soldati
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          volontari giunse al culmine, come ci informa chiaramente uno degli ufficiali comandanti dei
          reparti rimasti in Toscana:“…dopo aver fatta la scelta in queste compagnie, trovo che sce-
          gliendo solamente i Capitolati, i Cambi e i Volontari, non è possibile avere il contingente ri-
          chiesto (…) Stimo dunque necessario che per completare il numero sarei del sentimento di
          comprendere quei discoli più capaci, i quali da 8 o 10 mesi in qua si ritrovano al servizio,
          altrimenti converrebbe che si prendessero di quei descritti assegnati due anni fa in circa ai
          reggimenti, i quali non hanno mai voluto prendere capitolazione colla speranza di essere un
          giorno rimandati alle loro case” , ma nemmeno stavolta risulterebbe che qualche Discolo o
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          coscritto sia stato inviato in Germania . E’evidente che ciò stava entrando in crisi non era il
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          7   Biblioteca Ambrosiana di Milano, f. Botta Adorno, X, 246, inf.1-27; Ristretto delle Milizie Descritte e che
              secondo il rapporto dovevasi consegnare alli Reggimenti d’Infanteria, come appunto del numero di esse
              effettivamente consegnate”, febbraio-giugno 1758.
          8   ASFi, Segreteria di Guerra, f.519, b.308; Ordini del Generale Barone Henart, 23 novembre 1757.
          9   aSFi, Segreteria di Guerra, f. 519, b.369; Istruzioni di Botta Adorno al comandante delle reclute per la
              Germania nell’anno 1760, con tutto il carteggio relativo al loro trasporto. 1760.
          10   Idem:“…nella scelta fatta, ho procurato di pigliare i più volontari, ma che nonostante questo avevo riconos-
              ciuto che la maggior parte erano poco contenti, e perciò potevano temersi delle diserzioni”
          11   aSFi, Segreteria di Guerra, f.521, b.428; lettera del capitano Simonelli a Botta Adorno, 1 gennaio 1761.
          12   Idem, lettera del 7 gennaio 1761: ““Si è degnata Vra Ecc.za di parteciparmi con venerat.mo suo foglio de’ 3
              andante, che d’ordine di Sua Maestà Cesarea, dovrà verso la metà del prossimo mese di Febbraio spiccarsi
              da codesto Gran Ducato un Trasporto di 500 Volontari accompagnati da 80 Veterani per passare in Germania
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