Page 34 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
P. 34
34 XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
Guerra mondiale, ecc).
Per quanto riguarda i diversi mezzi di corredo per la consultazione, quasi tutti i fondi han-
no degli elenchi (repertori) di limitato livello di analiticità, in generale molto approssimativi,
senza alcuna introduzione storico-istituzionale che, tuttavia, consentono di eseguire ricerche
sulla documentazione.
Nel 1999 lo Stato Maggiore dell’Esercito ha inteso avviare le attività per il riordino dei
fondi del suo archivio, ottenendo la collaborazione di eminenti storici e di esperti di Archivi-
stica, costituendo una commissione con il compito di sovrintendere a tale attività. L’obiettivo
strategico è quello di poter disporre dei vari riordinamenti effettuati su un supporto infor-
matico, che consenta in futuro la possibilità di una ricerca estremamente rapida delle carte
d’interesse. Una delle prime esigenze, segnalate dalla medesima commissione, è stata quella
di procedere ad un censimento sommario dei fondi consultabili, conservati nell’archivio, allo
scopo di acquisire una conoscenza generale della situazione esistente.
il censimento non presuppone necessariamente un preventivo ordinamento degli archivi
da esaminare, anzi, come lavoro di ricognizione, costituisce piuttosto il primo strumento da
approntare per procedere correttamente al riordino ed al successivo inventario.
Il lavoro effettuato deve essere considerato un primo censimento sommario, soggetto a
successivi aggiornamenti, ampliamenti e verifiche.
I fondi esaminati, per ulteriore elemento di distinzione, sono stati provvisoriamente enu-
merati da 1 a 103 e per ognuno di essi è stata assegnata una serie di elementi, quali:
– sigla per l’identificazione;
– tipologia del fondo: sono state individuate essenzialmente due categorie di complessi
documentari. La prima comprende il fondo costituito da un unico soggetto produttore
dell’archivio. La seconda categoria, invece, riguarda i “fondi” formati da più soggetti
produttori, cioè quei complessi documentari che si presentano spesso come miscellanee e
raccolte;
– consistenza in buste e volumi;
– date estreme;
– mezzi di corredo: inventario, inventario sommario, elenco ed elenco di versamento;
– denominazione dei soggetti produttori degli archivi, i quali sono indicati in carattere cor-
sivo con i riferimenti delle buste e tipologia documentaria, fin dove è stato possibile
individuare tali elementi.
Da questo primo censimento sommario è risultato evidente che quasi tutta la docu-
mentazione, dopo il versamento, sia stata “organizzata”, non tenendo in adeguata con-
siderazione gli archivi di provenienza e, in generale, la metodologia storica.
Le carte, infatti, risultano accorpate, per pertinenza, secondo le campagne di guerra o, più
genericamente, secondo i principali periodi della storia militare italiana contemporanea: il
Risorgimento, compreso il brigantaggio, le conquiste coloniali del periodo liberale (Eritrea,
Somalia, Libia), la Prima guerra mondiale, ecc.
Si può ragionevolmente supporre che questo criterio di “sistemazione” per periodi storici
o “per materia”, sia stato causato, seppure involontariamente, dall’esplicazione dell’attività
storiografica da parte dello stesso Ufficio storico, il quale, fin dalla sua costi tuzione, ha avuto
la già accennata duplice funzione d’archivio di stato e di centro di studi di storia militare.