Page 56 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
P. 56
56 XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
Riprendendo il tema in trattazione, evidenzio come il Museo Storico del Corpo si configu-
ri come Ente Morale, dotato di propria autonomia patrimoniale, per il quale la Guardia di
Finanza si fa onere di predisporre i locali di esposizione e quelli adibiti a deposito, oltre a
destinare adeguati spazi ed attrezzature per consentire lo studio e la ricerca storica, nonché la
consultazione del materiale documentale da parte di visitatori, studiosi e ricercatori. Presso il
Museo opera anche un piccolo ma efficiente nucleo di militari, con funzioni di segreteria ma
soprattutto con compiti di archivisti o di assistenti ai ricercatori e visitatori. Un dato che vale
la pena di sottolineare è che, proprio lo scorso anno, si è tenuto presso lo stesso Museo un
primo corso di archivistica, alla cui frequenza è stato destinato il personale in servizio presso
il Museo e presso l’Ufficio Storico. Tale realizzazione è stata possibile grazie alla collabora-
zione sorta con la Scuola Archivisti e Bibliotecari dell’Università “La Sapienza” di Roma.
I risultati sono stati più che soddisfacenti poiché la preparazione ottenuta dai frequentatori
sta consentendo una gestione ottimale del consistente patrimonio documentale custodito dal
Museo, il quale, come noto, può essere pienamente fruito dal pubblico solo quando è conser-
vato nella maniera più appropriata.
cOnsistenza e cOntenuti dell’archiViO stOricO
Prima di considerare, nello specifico, la consistenza ed i contenuti dell’Archivio Storico
del Museo Storico della Guardia di Finanza, è bene fare un brevissimo excursus sulla storia
del Corpo, le cui vicende si intrecciano con tematiche di storia militare, economica, finan-
ziaria e della pubblica amministrazione italiana. Dalle sue remote origini – che risalgono al
1774 – il Corpo ha assunto diverse denominazioni e variato i propri assetti, aumentando nel
contempo le proprie competenze, passando dai tradizionali compiti di vigilanza doganale
e daziaria a quelli moderni di polizia tributaria e più in generale di polizia economica e fi-
nanziaria, senza dimenticare il proprio passato e la connotazione di Corpo militare acquisita
nel 1907. Tutto ciò sta ad esemplificare come la documentazione custodita nell’Archivio
sia eterogenea, tanto riguardo ai rapporti intercorsi tra l’Istituzione e la politica interna ed
internazionale, tanto riguardo alla vita quotidiana condotta nelle caserme, ma soprattutto in
considerazione delle modalità di acquisizione del materiale archivistico.
Al Corpo, dopo il 1861, costituente la risultante del processo di aggregazione dei vari
Corpi di Finanza degli Stati italiani preunitari, fu conferito un ordinamento civile, pur restan-
do saldamente integrato sia nell’apparato di sicurezza interna che in quello preposto alla dife-
sa militare dello Stato. Dipendente dall’Amministrazione Finanziaria, nel 1906 alla Guardia
di Finanza fu riconosciuta un’autonoma collocazione, sempre nell’ambito di quest’ultima,
mediante l’istituzione di un Comando Generale, con funzioni di organo direttivo centrale
paritetiche a quelle di uno Stato Maggiore di Forza Armata.
Negli anni immediatamente successivi fu proprio lo staff del nuovo Stato Maggiore che si
adoperò in una vasta ricerca storica, richiedendo anche il concorso dei reparti territoriali peri-
ferici, i quali si impegnarono direttamente nel reperire i documenti di interesse da concentra-
re presso il Comando Generale. Il limite maggiore che incontrò una simile operazione fu lo
scopo per cui la stessa venne condotta, ossia l’intento di recuperare la tradizione storica del
Corpo, valorizzando il contributo dei finanzieri dei Corpi preunitari ai moti risorgimentali ed
ai fatti d’arme nei quali gli stessi avevano avuto modo di distinguersi, ponendo così in secon-