Page 53 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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          dell’Ufficio su due Sezioni, la prima “Analisi e Studi”, la seconda “Documentazione”. Per
          i nostri fini, appare utile considerare le attività proprio della Sezione preposta all’Archivio,
          che si interessa di alimentazione, gestione ed ottimizzazione degli archivi; ricerca ed acquisi-
          zione dei documenti; conservazione di immagini, stampe ed ogni altro elemento significativo
          per la Storia dell’Istituzione; raccolta di documenti attuali attinenti al servizio; ricezione
          del pubblico; compilazione delle Memorie Storiche del Comando Generale; revisione delle
          Memorie e dei Diari storici dei Comandi di Corpo; intitolazione di caserme, Bandiere, Me-
          dagliere.
             L’anno successivo, infine, è stato disposto il trasferimento dell’Ufficio dall’attuale sede
          di viale Romania alla Scuola Allievi di Roma (movimento da effettuarsi al termine di alcuni
          lavori infrastrutturali), su una superficie cinque volte superiore all’attuale.
             In pratica, in questo determinato momento, l’Ufficio Storico sta attraversando un periodo
          di profondo rinnovamento dei settori organici, dottrinari, formativi e logistici, da attuare in
          tempi brevi mediante:
          –  i già accennati adeguamenti organici e logistici;
          –  revisione dottrinaria degli aspetti concernenti la conservazione del carteggio, con inter-
             venti anche sulla relativa Istruzione;
          –  perfezionamento della formazione del personale mediante specifici corsi di archivistica.
             L’Ufficio Storico dell’Arma dei Carabinieri è aperto al pubblico con le modalità previste
          dal decreto del Ministro della Difesa dell’1 giugno 1990; la scarsa ricettività dei locali com-
          porta uno scaglionamento degli ingressi e nel contempo, nei casi di ricerche più contenute o
          condotte da utenti geograficamente distanti, l’invio a domicilio del materiale di studio.
             L’Archivio dell’Ufficio Storico è costituito da una parte documentale sistemata in 3.000
          raccoglitori, una raccolta fotografica con oltre 15.000 fotografie, una biblioteca, un’emero-
          teca, una raccolta di cimeli. L’attuale limitata consistenza dell’Ufficio comporta però anche
          dei vantaggi peculiari per cui, per esempio, possono essere svolte ricerche storiche anche su
          singoli appartenenti all’Istituzione, pur se dei gradi gerarchici più bassi.
             L’Archivio documentale, cuore dell’Ufficio, è costituito principalmente da tutto il car-
          teggio ereditato dai disciolti Uffici Mobilitazione, Servizio, Studi oltre che dalla documen-
          tazione pervenuta da tutte le periferie. Gli atti, concettualmente ordinati in vari cataloghi,
          vengono invece ancora conservati col vecchio sistema che vede una successione di ordine
          cronologico. E’ chiaro che il balzo in avanti in senso scientifico dell’Ufficio, pur prevedendo
          la conservazione del pregresso, comporterà una diversa metodologia di conservazione, già
          pianificata e da attuare non appena disponibili i nuovi spazi.
             L’obiettivo principe sarà, quindi, quello di normalizzare l’alimentazione dell’archivio,
          per poter superare le carenze che riguardano l’attività d’istituto in tempo di pace, finora un
          po’ trascurata.
             I problemi, quando si parla dell’Arma dei Carabinieri, aumentano però proprio a causa
          della sua organizzazione che prevede una distribuzione capillare ed anche perché tutti i re-
          parti dell’Arma, oltre ad avere un normale carteggio amministrativo, detengono anche un
          carteggio permanente, quello cioè che ricostruisce le vicende di un determinato organo (per
          es. la Provincia) e che è difficile riuscire a dichiarare “esaurito”, dimostrando esso la sua
          utilità anche dopo decenni. Ma sarà proprio su quel carteggio che occorrerà mettere mano
          per poter diffondere la conoscenza dell’evoluzione della società italiana, soprattutto dopo il
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