Page 180 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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fonte ed un materiale di lavoro di grande interesse e di fondamentale importanza
              per lo storico militare e non (4).
                   L'Ufficio Storico della Marina Militare ha prodotto nei decenni passati, nella
              specifica collana «La Marina italiana nella seconda guerra mondiale»,  i  titoli che
              interessavano  le  operazioni  navali  in  Africa  orientale,  in  Africa  settentrionale  e
              quelli che riguardavar,.o  i convogli.
                   L'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Aeronautica conta due titoli che copro-
              no la guerra aerea sui fronti  africani della seconda guerra mondiale (5).
                  Al di fuori della produzione ufficiale, Lucio Ceva è autore di un saggio biblio-
              grafico vivace e stimolante sulla guerra in Africa settentrionale (6).
                   Negli ultimi tempi, accanto alla  memorialistica militare in senso stretto,  che
              è per motivi evidenti in diminuzione (7), abbiamo una memorialistica «civile», do-
              vuta nel caso in oggetto a funzionari coloniali (8) e una memorialistica femminile



              (4)  Antonello Biagini e Carlo Mazzaccara (a cura di),  Verbali delle riunioni tenute dal Capo di S.M.
                  Generak, vol. I, 26 gennaio 1939 - 29 dicembre 1940); [subentra come curatore Fernando Fratto-
                  lillo] vol.  Il,  l  gennaio  1941  - .31  dicembre  1941;  [curatore anche  Silvio Ceccarelli] vol.  III,  l
                  gennaio 1942- 31  dicembre 1942]; vol.  IV,  l  gennaio  194.3  -,7 settembre 194.3,  Roma, Ufficio
                  Storico Stato Maggiore dell'Esercito,  198.3-198.5.  Ogni volume del Diario storico del Comando
                  Suprémo consta sempre di due tomi,  il primo è il diario vero e proprio,  il secondo comprende
                  gli allegati. Antonello Biagini e Fernando Frattolillo (a cura di), Diario Storico del Comando Su-
                  ptemo,  vol.  I (2  tomi),  11.6.1940 - .31.8.1940; vol.  II (2  tomi),  1.9.1?40 - .31.12.1940;  vol.  III (2
                  tomi),  1.1.1941  - 30.4.1941,  Roma,  Ufficio  Storico  dello  Stato  Maggiore  dell'Esercito,  1986,
                  1988,  1989.
              (.5)  Corrado Ricci, Christopher F.  Shores, La guerra aerea in Africa Orientale 1940-1941, Roma, Ulfi-
                  cio Storico Stato Maggiore Aeronautica, 1980; Angelo De Libero, La quinta squadra aerea (L'alta-
                  /en4 del deserto negli anni 1940-1943), Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica,  198.3.
              (6)  I..ucio Ceva, Africa Settentrionale  1940-1943,  Roma,  Bonacci,  1982.
              (7)  Paolo Corazzi, Etiopia 1938-1946.  Guerriglia e filo spinato,  Milano, Mursia,  1984; leonida Fazi,
                  Una  leggenda africana oera.  IJastiani il diavolo bianco,  Roma,  Edizioni Piazza Navona,  1990, si
                  tratta della seconda edizioné accresciuta de l guerriglieri del mal d'Africa, uscita nel 1968. Il libro
                  presenta un suo interesse grande per le straordinarie vicende di guerra di Angelo Bastiani, M.O.,
                  l'italiano vivente più decorato al valore e per la conoscenza dell'organizzazione e dell'attività del-
                  le bande irregolari indigene in A.O.I., marA. ha tradotto i ricordi del generale C.A. Bastiani
                 ·in una scrittura troppo spesso enfatico-retorica e  mistico-malensa che,  unita ad una lacrimosa
                  nostalgia ideologico-politica, riesce a mio parere a fare un danno vistoso alla schietta, forte, vitale
                  éd umanissima figura di Bastiani e a torturare qualsiasi tipo di lettore che non appartenga alla
                  sua setta. Per fortuna, il lettore è aiutato ad arrivare alla fine del libro per l'interesse in sè della
                  storia vissuta da Bastiani, anche se pessimamente tradotta dali~. Desidero ancora dire che nelle
                  ultime pagine del volume l'a. compie una vera e propria sarabanda di cmal d~frica,., in chiave
                  reducistico-tardo- giovanilistica, che è un campionario dei miti e della propaganda del periodo
                  coloniale fascista  .. Dispiace che il generale Bastiani abbia sostenuto la tesi del non uso dei gas
                  nella guerra etiopica, dopo più di cinquant'anni da quella guerra, quando negli archivi déll'Uffi-
                  cio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito e in quello dellhronautica è possibile consultare
                  liberamente la documentazione al riguardo, che permette di ricostruire con sufficiente precisione
                  l'uso, il tipo di aggressivo chimico, la quantità, le località e le date delle operazioni. Forse l'orgo-
                 . glio del vecchio soldato di prima linea, come Bastiani è sempre stato, lo conduce a  negare ciò
                  che non ha visto con i suoi occhi, ma anche, forse, il vecchio soldato rifiuta l'idea che un mezzo
                  cosl terribile sia stato usato contro un nemico. che era totalmente privo di difesa. Anche questo
                  episodio è,  comunque, una lezione per lo storico, che ci richiama alla severità dell'analisi delle
                  fonti, al rigore nel confronto tra. fonti diverse e all'indispensabile bagaglio psicologico, particolar-
                  mente òecessario quando si adoperano fonti memorialistiche e fonti .orali.
              (~)  Pier Mitqillo Masotti, Ricordi d'Etiopia di un funzionario coloniak, Milano, Pan, 1981; Lino Ca-
                  lab!è, Intermezzo africano. Ricordi di un residente di governo in Etiopia 1937-1941, Roma, Bonacci,
                  1988.

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