Page 437 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 437
436 ENRJCO BOSCARDI
prigionieri di guerra - specialmente quelli che si
offrano come volontari - possano costituire vere
e proprie unità combattenti.
13 ottobre 1943 - Il Capo del Governo al generale Eisenhower.
Vengono comunicate le linee del programma trac-
ciato dallo Stato Maggiore Generale italiano nei ri-
guardi delle Forze Armate da usare contro i tedeschi.
Tra l'altro, il maresciallo Badoglio così si esprime:
«Ora che l'Italia ha dichiarato guerra alla Germa-
nia, se non si vuole che questo sia un semplice
gesto platonico, bisogna che Voi prendiate in con-
siderazione le nostre richieste in modo da mettermi
in condizioni di dare un notevole concorso di forze
alle armate ai Vostri ordini.
Voi mi avete scritto che l'eventuale miglioramento delle con-
dizioni di armistizio dipenderà dall'azione esplicita del Go-
verno italiano.
Ma se Voi non mi aiutate io non potrò esplicare che buona
volontà».
17 ottobre 1943 - La Missione Militare Alleata al Capo di S. M. Generale
italiano.
Promemoria riguardante le Forze Armate italiane,
esclusa la Marina (per la quale vigono accordi pre-
cedenti).
In contrasto con le dichiarazioni del generale Eisen-
hower a Malta, si fa sapere che, per difficoltà di co-
mando, di alimentazione e di rinnovo, non è previsto
l'impiego su vasta scala dhruppe italiane combat-
tenti, salvo la brigata rinforzata. Viene invece pre-
visto l'impiego, come truppe ausiliarie, di circa 10
divisioni, oltre al concorso di unità del Genio, dei
collegamenti ed altre specializzate. L'Aviazione ita-
liana verrà impiegata nei Balcani.
18 ottobre 1943 - Il generale Taylor al maresciallo Badoglio (Memoran-
dum con cui viene comunicata la dichiarazione
anglo-americano-sovietica in merito alla cobelli-
geranza).
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 436 03/03/16 17:07