Page 455 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               zioni e con quali mezzi noi lavoriamo>>,  avvertì Badoglio intervenendo il
               10 gennaio  1944 ad una  riunione del Comitato  Consultivo per l'Italia,
               tenuta a Napoli. «L'occupazione alleata, i duri termini dell'armistizio che
               tuttora vigono in pressoché tutta la loro integrità, importano d'altra parte
               come voi sapete, doppioni di amministrazioni un po' dappertutto, che le-
               giferano,  regolamentano, controllano.  ( ... } Basti qui affermare che l'am-
               ministrazione di tutto quel territorio  nazionale  che potrà esserci  ridato,
               compatibilmente con le ragioni supreme dell'interesse militare che debbono
               naturalmente prevalere su ogni altra considerazione, costituirà indubbia-
               mente, con l'eliminazione di tutta codesta faticosa e paralizzante bardatu-
               ra,  un grande  passo  innanzi  verso  la  progressiva  normalizzazione  della
               situazione italiana».06)
                    Prunas ritornò alla carica il12 gennaio, in un appunto per Badoglio:
               «Dai miei colloqui con Massigli e Vyshinsky ( ... } e dai contatti avuti in
               questi giorni cogli  anglo-americani,  mi pare di poter trarre non arbitra-
               riamente la  conclusione che l'attuale fase  diffidente,  rigida,  sospettosa e
               dispettosa dei nostri rapporti cogli  Alleati,  non dirò che  s~ia per conclu-
               dersi, ma appare certamente a tutti come non più rispondente alla situa-
               zione  di  fatto,  e,  soprattutto,  meschina  di  risultati  positivi  e totalmente
               inadeguata a risolvere i problemi nostri ed altrui». Prunas suggerì di insi-
               stere «su due argomenti: antifascismo, da una parte; proposito di allargare
               comunque la base del Governo,  dall'altra.  Propositi  che vanno  natural-
               mente attuati.  Sono  queste,  fra  l'altro, due precise ed insistenti esigenze
               sovietiche,  cioè  destinate ad  imporsi  nei  consigli  alleati,  dove  la  Russia
               ha, sotto molti punti di vista, peso preponderante. Tali esigenze, che sono
               del resto  anche nostre,  dovrebbero,  sempre ed in ogni occasione,  essere
               inserite  sulla  piattaforma generale  della  nostra  maturità di gente  civile,
               cui occorrono piuttosto aiuti che consigli, o,  per lo  meno, consigli di in-
               competenti; e su un senso di dignità nazionale e di fiducia  nell'avvenire
               del paese che la riacquistata libertà ci autorizza appunto a sperare. Dare
               cioè agli Alleati la sensazione  netta  che tutti gli  italiani, o,  almeno i  mi-
               gliori italiani, diventano progressivamente più consapevoli del peso e del-
               la inefficienza della gigantesca bardatura burocratica che l'amministrazione
               e il controllo alleato impongono al paese, cui deve progressivamente sosti-
               tuirsi un governo italiano, che abbia e cui siano lasciate tutte le prerogative,


               (16)  DD/, p. 128-135 (129-130 per le cit.), verbale del colloquio di Badoglio coi mem-
                   bri del  Comitato  consultivo  per l'Italia,  redatto  l' ll gennaio  da  Prunas.








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