Page 452 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA POLITICA DELLA COMMISSIONE ALLEATA DI CONTROLLO 451
della promessa contenuta nel «documento di Quebec», che accompagnava
politicamente l' «armistizio breve», i cui termini, esso affermava, «do not
visualize active assistance of ltaly, in fighting the Germans». E chiariva:
«The extent to which the terms will be modified in favour of ltaly will
depend on haw for the ltalian Government and people do in fact aid the
United Nations against Germany during the remainder of the War», pre-
cisando inoltre: «The United Nations however state without reservations
that wherever the ltalian forces or ltalians fight the Germans or destroy
German property or hamper German movement they will be given all pos-
sible support by the forces of the United Nations».
Seguirono l' «unconditional surrender>>, sottoscritto da Badoglio a Malta
il 29 settembre, la dichiarazione di guerra alla Germania ed il riconosci-
mento della «cobelligeranza>> (13 ottobre) - che si accoppiò però «con
condizioni di impiego delle residue forze armate italiane corrispondenti
più al testo d'armistizio che al suo corollario politico>> - cui fece riscon-
tro, «sul piano politico generale>> la trasformazione della Missione Milita-
re Alleata nell'A.C.C.(3)
Ripartita in quattro sezioni (militare, politica, economico-ammini-
strativa e delle comunicazioni), ciascuna delle quali suddivisa in sottocom-
missioni,<4> essa fu composta rapidamente da millecinquecento funziona-
ri. La presidenza spettava al Comandante supremo delle Forze Alleate nel
Mediterraneo. Ma fu effettivamente esercitata dai presidenti delegati: pri-
ma Kenyon Joyce, un generale statunitense, poi dal 26 febbraio 1944 -
in occasione della riorganizzazione dell' A.C.C. - l'ex governatore di Gi-
bilterra, Sir Noel Mason Mac Farlane,<5> sostituito dal 17 giugno dello stes-
so anno (ma abbiamo oramai superato il confine cronologico che ci eravamo
prefissi) dal commissario capo delegato, l'ammiraglio americano Ellery
Sto ne.
Una parte niente affatto trascurabile ebbero anche i vicepresidenti
della sezione politica dell'A.C.C., lo statunitense Samuel Reber e l'inglese
Harold Caccia.
(3) P. Pastorelli, "Avvertenza", in I Documenti Diplomatici Italiani, decima serie: 1943-1948,
volume I (9 settembre 1943-11 dicembre 1944), Roma, MCMXCII (d'ora in poi DD!),
p. IX.
(4) Vedi il prospetto redatto da Harris, op. cit., Chapter IV, Annexe II, p. non numerata,
Allied Contro/ Commission Originai Pian, pubblicato in appendice l .
(5) Vedi il prospetto redatto da Harris, op.cit., Chapter IV, Annexe III, p. non numera·
ta, Allied Contro/ Commission as reorganised, February 1944, pubblicato in appendice 2.
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