Page 465 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 465

462                                                     PIETRO  PASTORELLI

                    Quali  sono  dunque le  origini  di  questa  dichiarazione  che,  come  si
               vede, è molto semplificante chiamare riconoscimento della cobelligeranza?
                    Per individuarle, occorre rifarsi all'armistizio del 3 settembre e a quello
               che fu  il negoziato -  ma il termine è un po' improprio -  che condusse
               ad esso,  mettendone in luce  alcuni  punti.  Il  primo  dei  quali  è  che  cosa
               l'Italia chiese agli  Alleati:  la  resa,  incondizionata, onorevole o come altro
               fu  definita da loro, oppure qualcosa di diverso? Fonti italiane interamen-
               te affidabili per rispondere al  quesito  non  ce  ne sono:  dobbiamo stare a
               quanto ricordano le  memorie di Castellano,  Badoglio, Guariglia,(2) ma il
               documento che conteneva le istruzioni per Castellano -  il suo promemo-
               ria  del  12  agosto  -  non c'è  più <3>.  L'unica fonte  documentaria  italiana
               è la relazione scritta che Ambrosia gli chiese a fine novembre e che Castel-
                                                  4
               lano  compilò  il  15  dicembre  1943 < >.  E  l'abbiamo  in  originale  con  le
               annotazioni che Ambrosia vi  fece  leggendola.  È anch'essa quindi una ri-
               costruzione a posteriori. Occorre allora rifarsi a  quanto Castellano disse
               in base alle istruzioni ricevute e questo lo  sappiamo dai resoconti britan-
               nici e americani. Il momento rilevante, al nostro fine,  dei colloqui di Ca-
               stellano si ha nel suo primo contatto, quello con Sir Samuel Hoare a Madrid
               il 15 agosto. Hoare riferì in questo modo le sue parole: «<l generale Castel-
               lano mi ha informato che egli veniva in forma ufficiale e con pieni poteri
               da parte del  maresciallo  Badoglio per esporre al governo  di  Sua Maestà
               la posizione italiana e fare una proposta preosa e molto urgente. Il mare-
               sciallo desiderava che il governo di Sua Maestà sapesse che l'Italia e.ra  in
               una situazione terribile. Praticamente l'intero paese era favorevole alla pace,
               l'esercito italiano era male armato, non c'era un'aviazione italiana e le trup-
               pe tedesche stavano affluendo  dal Brennero e dalla Riviera.  I sentimenti
               ostili alla Germania erano molto forti. Il governo italiano perciò si sentiva
               impotente ad agire finché gli  Alleati  non fossero  sbarcati sul continente.
               Se  e  quando gli  Alleati  fossero  sbarcati,  l'Italia  era  pronta  a  unirsi  agli
               Alleati e a combattere contro la  Germania. Se gli Alleati erano d'accordo



               (2)  G.  Castellano, Come firmai l'armistizio di  Cassibile,  Verona,  Mondadori,  1945; P. Ba-
                  doglio, L'Italia nella seconda guerra  mondiale,  Memorie e documenti,  Verona, Mondadori
                  1946; R. Guariglia, Ricordi  1922-1946,  Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane,  1950;
                  G.  Castellano,  La guerra  continua,  Milano,  Rizzoli,  1963.
               (3)  Si  veda  D .D .l ., serie  nona,  vol.  X,  Roma,  Istituto  Poligrafico  e  Zecca  dello  Stato,
                  1990,  p. X-XII  e  D.  A4.
               (4)  Castellano  ad  Ambrosio,  15  dicembre  1943,  ivi,  D.  A3.








   I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd   462                                                 03/03/16   17:08
   460   461   462   463   464   465   466   467   468   469   470