Page 469 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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far giungere a Quebec il suo punto di vista. Senza entrare nel merito po-
litico della questione, ma dando per scontato l'accoglimento della propo-
sta, suggeriva che al suo rappresentante da inviare a Lisbona per l'incon-
tro con Castellano fossero date le seguenti istruzioni: «a) raccogliere le
informazioni e riscontrarle con quelle già in nostro possesso; b) informare
il generale Castellano che le forze alleate non fanno promesse anticipate
ma se l'esercito italiano è realmente desideroso di affrettare la data dello
sbarco delle forze alleate in Italia, dovrebbe procedere subito ad estese ope-
razioni di sabotaggio dirette particolarmente contro tutti i tipi di comuni-
cazioni, aeroporti, e quant'altro possa essere utile ai tedeschi».05l E in
questo Eisenhower concordava con il parere di Churchill. Il l 7 agosto i
capi di Stato Maggiore combinati prepararono il dossier con i documenti
(quelli su indicati) sui quali Roosevelt e Churchill dovevano prendere la
loro decisione. Non ci sono elementi per conoscere le discussioni che si
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svolsero e le valutazioni che furono fatte per giungervi.0 l Abbiamo solo
la decisione che fu presa, consistente tecnicamente in quanto l'inviato di
Eisenhower avrebbe dovuto dire a Castellano senza fare alcun riferimento
alla sua proposta. La comunicazione doveva essere la seguente: «La resa
incondizionata dell'Italia è accettata nei termini indicati nel documento
da consegnargli (l'armistizio militare). Gli si deve dire che questi termini
non comprendono le clausole politiche, economiche e finanziarie che sa-
ranno comunicate più tardi per altro tramite. Questi termini non contem-
plano l'assistenza attiva dell'Italia nel combattere i tedeschi. La misura in
cui essi saranno modificati in favore dell'Italia dipenderà da quanto il go-
verno e il popolo italiano aiuteranno effettivamente le Nazioni Unite con-
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tro la Germania nel resto della guerra».0 l •
La proposta italiana venne quindi lasciata cadere e si seguì la linea
proposta da Churchill. Quanto alle ragioni di questa decisione, in man-
canza di elementi precisi, OS) soccorrono a spiegarla motivi di carattere
(15) Eisenhower allo Stato Maggiore Combinato, 17 agosto 1943, in FRVS 1943, Confe-
rences, p. 1056; A. Chandler jr. editor, The Papers of Dwight David Eisenhower, The
War Years, vol. II, Baltimore, The Johns Hopkins Press, 1970, p. 1336-1337.
(16) R. Quinland, "The ltalian Armistice", in American Civil-Military Decisions, Universi·
ty of Alabama Press, 1963, p. 248 e nota 223.
(17) Lo Stato Maggiore Combinato ad Eisenhower, 18 agosto 1943, in Churchill, op.
cit., p. 94-95; FRVS 1943, Conferences, p. 1060-1061.
(18) La spiegazione telegrafata da Churchill ad Attlee, riferita da Woodward (op. cit.,
p. 487), tende solo a giustificare al gabinetto di guerra il motivo per cui egli aveva
concorso ad una decisione lievemente diversa dalle indicazioni da esso ricevute di
imporre semplicemente ed esclusivamente l'armistizio militare.
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