Page 473 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               spetti ve, diceva: «Maresciallo, è toccato a lei, nell'ora suprema del suo paese,
               di compiere il primo deciso passo diretto a conquistare la pace e la libertà
               per il  popolo  italiano  ed  a  riguadagnare  per l'Italia  un  posto  onorevole
               nella civiltà europea. Ella ha già liberato il suo paese dalla servitù fascista.
               Rimane ora il  compito anche più importante di  liberare il  suolo italiano
               dagli invasori tedeschi». E più avanti, rivolgendosi direttamente al popolo
               italiano, affermavano: «collaborando a questa grande ondata di liberazio-
               ne, vi  collocherete ancora una volta tra gli  amici importanti e sinceri del
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               vostro  paese». <7)
                    Questo messaggio avrebbe dovuto essere ricevuto da Badoglio aRo-
               ma, nel pieno della battaglia per la difesa della capitale. Gli pervenne in-
               vece  a  Brindisi.  Poteva avere  ancora qualche  sviluppo,  dopo la  vicenda
               dell' 8-9 settembre, la politica del cambiamento di fronte? Era in sostanza
               l'Italia in condizioni di dare quel contributo alla coalizione delle Nazioni
               Unite  che  non  aveva  dato  nella  difesa  di  Roma?
                   Badoglio si mosse per perseguire quest'obiettivo. A Churchill e Roo-
               sevelt rispose che sarebbe stato fatto tutto quello che era possibile nell' op-
               porsi alle forze tedesche,< 28 l  e ad Eisenhower, che gli aveva fatto pervenire,
               dopo  aver  saputo del  trasferimento  al  Sud,  un messaggio  di  incoraggia-
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               mento,  <9)  scrisse che l'ordine di agire vigorosamente contro le  aggressio-
               ni tedesche era stato emanato e che gli sembrava necessario, combattendo
               lo stesso avversario, coordinare le rispettive azioni. A questo scopo chiese
               che gli  fossero  inviati degli  ufficiali  per essere messo al corrente della  si-
               tuazione.<30)  Il giorno dopo propose anzi ad Eisenhower di incontrarlo per-
               sonalmente «per discutere le ulteriori operazioni in Italia, un teatro di guerra
               che  naturalmente  conosco  perfettamente»_ oo Eisenhower  accolse  la  pri-
               ma richiesta promettendo di mandare una missione <<che  avrà il compito



               (27)  Roosevelt e Churchill a  Badoglio,  10 settembre  1943, in  United States and Italy,  p.
                   68;  FRUS  1943,  vol.  Il,  p.  363-364; D.D.J.,  serie  decima,  vol.  I,  D.  3.
               (28)  Badoglio  a  Roosevelt  e  Churchill,  11  settembre  1943,  ivi,  D.  5.
               (29)  Eisenhower  a  Badoglio,  10  settembre  1943,  in  A. N . Garland and H . M. Smith,
                   Sicily and the Surrender ofltaly, Washington, Department of the Army,  1965, p. 253;
                   A. Chandlre jr. editor,  The  Papers  of Dwight David Eisenhower,  The  War  Years,  vol.
                   III, Baltimore, TheJohns Hopkins Press,  1970, p.  1407-1408; D.D.I., serie deci-
                   ma,  vol.  I,  D.  2.
               (30)  Badoglio  ad  Eisenhower,  11  settembre  1943, ivi,  D.  4.
               (31)  Badoglio ad Eisenhower,  12 settembre 1943, parzialmente in Garland and Mcgaw
                   Smith,  op.  cit.,  p.  540.








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