Page 579 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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576 FRANCO BANOINI
delle forze alleate dettero a Stalin la certezza, fino ad allora mancatagli,
che non sarebbe rimasto solo a combattere contro il suo formidabile av-
versano.
Tuttavia, i pochissimi uomini del PCI disponibili per una attività gap-
pista di un qualche peso non sarebbero mai bastati se non fosse stata di-
sponibile in ogni città una manovalanza facilmente arruolabile e altrettanto
facilmente spendibile in azioni senza ritorno. È anzi possibile invertire i
termini di questa non secondaria questione. Fu forse l'esistenza di piccoli
ma numerosi gruppi di delinquenti abituali, ritornati sulla strada nel ma-
rasma generale, a far sorgere nel PCI l'idea che fosse possibile incanalarne
l'azione in uno schema di utilità politica. Vi sono prove più che sufficienti
per stabilire che, specie a Milano, le decisioni del PCI in materia di guer-
riglia cittadina, non possono esser fatte risalire a molto prima del l O otto-
bre 1943: quando la città, così come a Torino ed anche Genova, era afflitta
da una lunga serie di efferate rapine e violenze di tutti i generi, provenienti,
con ogni evidenza da quei serbatoi umani che si sono più sopra dettagliati.
Proprio i caratteri specifici di tale manovalanza hanno reso impossi-
bile, sin qui, tracciare una storia attendibile dei Gap, specie torinesi e mi-
lanesi, in relazione al primo loro periodo, e cioè sino al febbraio-marzo
del 1944. Mancano i nomi, sia anagrafici che di battaglia, mancano i do-
cumenti, son reticenti le testimonianze, ed è già molto se di una Squadra
Gap, dichiarata di quindici persone, è possibile identificarne due o tre.
Questa ricerca diventa del tutto illusoria quando la si applica a quelle che
vennero chiamate le Squadre "Recupero", autofinanziate con rapine co-
muni. All'interno dello stesso PCI, dopo la Liberazione, infuriò una sorda
lotta su questo punto specifico: come ogni lotta, venne vinta soltanto in
parte.OO
Se è vero che si trebbia con il grano che si ha, non è meno vero che
le conseguenze furono gravi. Anzituttto per le stesse formazioni Gap, che
vennero rapidamente distrutte, specie a Milano, per il semplice fatto di
esser composte da uomini che la Polizia del tempo conosceva perfettamente,
e tra i quali, comunque, gli informatori e gli infiltrati erano di casa. Ma
furono gravi anche per le formazioni di montagna, poiché i superstiti
(11) L. Borgomaneri, Due inverni, un'estate e la rossa primavera, F. Angeli Libri, Milano,
1985,passim. Per la partecipazione di ex prigionieri sovietici alla prima Resistenza,
vedi M. Galleni, l partigiani sovietici nella Resistenza italiana, Editori Riuniti, Roma,
196 7, passim.
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