Page 104 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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104 DOMENICO DE NAPOLI
autonoma del presidente del Consiglio, in modo da trasferire le prerogati-
ve del Luogotenente al Comitato di Liberazione.
Il destino del maresciallo era perciò segnato. Dopo la riunione al Grand
Hotel, Badoglio si recava al Quirinale per rassegnare le dimissioni.(2) La
sera stessa Umberto ricevette da Bononi il diktat del CLN che, tra l'altro,
imponeva la modifica della formula del giuramento dei membri del Go-
verno. Rimaneva ovviamente valida la condizione voluta dagli anglo-
americani di non porre la questione istituzionale prima della totale libera-
zione d'Italia.
In realtà la questione istituzionale non solo era stata già posta, ma
era stata risolta, nel senso che il referendum del 1946 prenderà atto della
presa del potere delle componenti politiche, economiche e culturali repub-
blicane, già avvenuta nel periodo della Luogotenenza.
Conseguentemente riuscirebbe difficile valutare l'operato di Umber-
to di Savoia se si prescindesse dal valutare i pesanti condizionamenti a
cui egli dovette assoggettarsi.
Scrive Franco Catalano che il Luogotenente dovette sottostare ai punti
predisposti dal CLN e "incaricò il Bonomi stesso di formare il governo, per quan-
to ormai fosse stato quasi completamente esautorato" . <3>
Pietro N enni, che nel 1946 conierà l'emblematico slogan: "o la Re-
pubblica o il caos", poteva già scrivere sull'Avanti! dell' 11 giugno 1944 che
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"se è vero che la Repubblica non è nata, la Monarchia è morta". < >
In verità, se diamo per assodato che l'atto legislativo, nel quale si for-
malizzava l'accordo politico tra Monarchia e CLN, era il decreto legge luo-
gotenenziale n. 151 del25 giugno, il quale esprimeva la volontà del CLN
di riconoscere ed affermare sovrano il popolo, non si comprende perché
la esautorazione del Luogotenente o la morte della Monarchia, per usare
rispettivamente le parole dello storico Franco Catalano o quelle di Pietro
Nenni, fosse avvenuta prima di aver consultato, comunque, la volontà
popolare.
Esautorare il Luogotenente, cioè emarginare la Monarchia, significa
privarsi, come minimo, di un patrimonio storico e umano non indifferenti:
(2) Cfr. P. Badoglio, L'Italia nella seconda guerra mondiale. Memorie e documenti, Milano 1966,
p. 219 e sg.
(3) F. Catalano, L'Italia dalla dittatura alla democrazia 1919-1 948, Milano 1972, vol. II
p. 79.
(4) P. Nenni, " 20000 persone sfilano"', in Avanti!, 11 giugno 1944.
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