Page 30 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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30 PIETRO PASTORELLI
a Teheran a fine novembre 1943. Qui Stalin ricevette la conferma dell'O-
verlord per la prossima primavera; si chiese anche il suo parere intorno
allo sbarco secondario in Provenza, già progettato, cui avrebbe potuto fun-
gere da variante un'operazione nel sud-est europeo basata sul coinvolgi-
mento della Turchia. Ed egli caldeggiò il primo. Questo in sintesi quanto
risulta sul problema del secondo fronte da un'ingente quantità di docu-
menti, editi o comunque consultabili, e da numerosi ed accurati studi, in
particolare quelli delle serie militari americana e britannica, pubblicati a
partire dalla metà degli anni cinquanta.<9> E la famosa alternativa tra sbar-
co in Normandia e sbarco nei Balcani sostenuto da Churchill, su cui si
sarebbe tanto discusso in specie alla conferenza di Teheran, e di cui c'è
tuttora larga traccia in tante opere non solo divulgative? La logica da sola
avrebbe dovuto farla escludere. Non si può sbarcare nei Balcani: è un pro-
blema di geografia e non si può sbarcare a centinaia di miglia di distanza
dalle basi di partenza. E allora come si è affermata questa ingenua credenza?
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Lo ha spiegato quasi trent'anni fa Michael Howard.< > Furono due gior-
nalisti, Hanson Baldwin e Chester Wilmot, ad accreditarla nei loro libri
cercando di rispondere, in tempo di guerra fredda, agli interrogativi sulla
comunistizzazione dell'Europa orientale: non si sarebbe verificata se si fosse
effettuato lo sbarco nei Balcani, era la loro conclusione. Come è noto dal
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tempo dei tribunali dell'Inquisizione, o più di recente da quello della sto-
riografia cosiddetta revisionista (non fa differenza: la tecnica era la stes-
sa), le fonti, se adeguatamente "sollecitate", danno tutte le risposte possibili.
Come avviene in tutte le vicende umane, chiuso il problema del secondo
(9) United States Army in World War II: Maurice Matloff and Edwin Snell, Strategie
Planning for Coalition Warfare, 1941-1942, Washington, Department of the Army,
1953; Maurice Matloff, Strategie Planning for Coalition Warfare, 1943-1944, id., id.,
1959; Richard Leighton and Robert Coakly, Global Logistic and Strategy, 1940-1943,
id., id., 1955. United Kingdom, Hisrory ofthe Second World War:J.M.A. Gwyer
andJ.R.M. Butler, Grand Strategy, vol. III,june 1941-August 1942, London, Her Ma-
jesty's Stationery Office, 1964; Michael Howard, Grand Strategy, vol. IV, August
1942-September 1943, id., id., 1972; John Ehrman, Grand Strategy, vol. V, August
1943-September 1944, id., id., 1956. Tra gli altri studi si può ricordare: Trumbull
Higgins, Winston Churchill and the Second Front, 1940-1943, New York, Oxford Uni-
versity Press, 1957; Richard Steele, The First Offensive 1942: Roosevelt, Marshall and
the Making of American Strategy, Bloominton Indiana University Press, 1973; Mark
Stoler, The Politics of the Second Front: American Military Planning and Diplomacy in Coa-
lition Warfare, Westport, 1977; Walter Dunn, Second Front Now 1943, University
of Alabama Press, 1980.
(10) Michael Howard, The Mediterranean Strategy in the Second World War, London, Wei-
denfeld and Nicolson, 1968, p. IX-XII.
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