Page 29 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA  GUERRA:  IL  SECONDO  FRONTE                                   29

               tavano perdite rilevanti, mancavano poi categorie di mezzi che l' esperien-
               za faceva considerare indispensabili, ed un complesso di altre ragioni tec-
               niche facevano  prevedere la  necessità di  un rinvio al  1944. Oltre che un
               prolungamento del conflitto,  ciò  comportava delle  conseguenze politiche
               nei  confronti  dell'Unione Sovietica.  Churchill e Roosevelt cominciarono
               a discuterne a Casablanca nel gennaio  1943 e il  presidente americano si
               preoccupò anzitutto di dare certezza del totale impegno americano contro
               la Germania e i suoi satelliti attraverso la formula della "resa incondizio-
               nata". L'esclusione di possibili patteggiam~nti avrebbe dovuto convince-
               re i sovietici che il rinvio dello sbarco in Francia, qualora fosse stato deciso,
               sarebbe stato dettato solo da ragioni tecniche e non politiche.  Stalin non
               ne  rimase  convinto.  Anch'egli  sospettava  delle  intenzioni  degli  anglo-
               americani come questi sospettavano delle  sue.  Ed in effetti  qualche con-
               tatto tra sovietici e tedeschi ci fu  nella primavera del 1943, anche se anco-
               ra  ne  sappiamo  poco.  Fu  forse  per  questa  ragione  che  l'argomento  del
               possibile rinvio non fu affrontato francamente con i sovietici e si fece anzi
               mostra  di  un ottimismo  infondato,  sicché  quando  la  decisione  fu  presa
               definitivamente,  nella  terza conferenza di Washington nel maggio  1943,
               essa  provocò,  come  era  prevedibile,  la  più viva  reazione  sovietica.

                    La  notizia, questa volta, fu  data a Stalin da Roosevelt con una lettera
               nella quale lo ragguagliava che con Churchill avevano deciso di eliminare
               l'Italia dalla guerra quanto prima possibile con un attacco alla Sicilia, do-
               po la cui  conquista Eisenhower a v eva  l'ordine di lanciare altre offensive
               destinate  a  provocare il  collasso  italiano;  e gli  diceva  poi,  senza  parlare
               di rinvio, che la grande invasione del continente si sarebbe effettuata nella
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               primavera del  1944.< > La  crisi politica nei rapporti fra  i tre Grandi giunse
               al punto che Stalin accusò apertamente Churchill di slealtà, < > e questi re-
                                                                        7
               plicò  ricordando,  non  troppo velatamente,  che  non  tollerava  accuse  del
               genere da chi, per quasi due anni, aveva collaborato con la Germania na-
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               zista  contro l'Inghilterra.  < > Stalin capì d'essersi spinto troppo; gli  anglo-
               americani mostrarono,  nella  vicenda italiana,  che la  resa  incondizionata
               non era una formula  strumentale; l'atmosfera all'interno della coalizione
               migliorò tanto che fu possibile organizzare.il primo incontro fra i tre Grandi


               (6)  Roosevelt a  Stalin,  ci t.,  vol.  II,  D.  87. ric.  20 maggio  1943,  in  Correspondance,  ci t.,
                  vol.  Il,  D.  87.
               (7)  Stalin  a  Churchill,  24 giugno  1943,  ivi,  vol.  I,  D.  16.
               (8)  Churchill a  Stalin,  27  giugno  1943,  ivi,  vol.  I,  D.  167.








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