Page 22 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               zioni interne dell'Italia liberata apportarono alle autorità italiane altri ele-
               menti di crisi profonde tra i suoi componenti. Le  grandi scelte economi-
               che  con  la  questione  della  politica  finanziaria  e  fiscale  erano  all'origine
               di  profondi steccati  come,  d'altra parte l'intero problema delle  scelte  di
               politica estera, che pareva gettare l'Italia da una parte della nascente crisi
               mondiale o dall'altra. E su tutta questa tensione anche la questione istitu-
               zionale, non mancò di rendere precario un governo che si voleva unitario
               ed omogeneo ma non lo era proprio. E così, quasi dimenticando gli entu-
               siasmi della Liberazione e della pace, l'anno 1945 si chiude con una note-
               vole carica di tristezza per le soluzioni non trovate e con una evidente crisi
               tra coloro i quali, attraverso i partiti più importanti, parevano esprimere
               la volontà del paese ma non riuscivano a mettersi d'accordo in un gover-
               no unitario. Le  dimissioni del governo Parri del 23  novembre segnano il
               fondo della  crisi con l'inizio di una fase  nuova nella  quale il  pur recente
               clima  di  concordia  tra  tutti  i  partiti  cede  il  passo  ad  una  acuta  fase  di
               contrasti  e di lotta,  specialmente tra Democrazia Cristiana  e Partito So-
               cialista e Partito Comunista. Invano illiberale Benedetto Croce invocava
               la concordia necessaria a superare i problemi ancora aperti della ricostru-
               zione e dell'edificazione dello Stato nuovo: "A questo sforzo di raccogliere
               la nostra virtù più generosa, a questo che chiamerei un ritorno alle origi-
               ni, se non convenisse meglio definirlo una severa rimeditazione della real-
               tà da cui siamo stretti e della  sola via  che  ci  è consentita per dominarla,
               noi siamo oggi impegnati, e prescindiamo per intanto da problemi di di-
               versa natura, che c'impegneranno in ore che speriamo non lontane e che
               dobbiamo affrettare preparandole. Bisogna oggi attendere, con coraggio,
               con rapidità, senza indugi di vane schermaglie, a rimuovere un pericoloso
               incaglio  e a  superare la  crisi a  cui ha dato luogo.  Qui si  tocca  un punto
               vitale dell'Italia e del suo avvenire ... "  (Discorso alla Giunta Esecutiva del
               PLI  del  29  novembre  1945).
                    E proprio questo non sarà il fondo  politico del primo ministero De
               Gasperi, formato il  10 dicembre 1945, il quale appare già frutto di scelte
               di campi contrapposti sul piano ideologico e politico, in attesa della gran-
               de prova elettorale del 2 giugno 1946 che sarà definitivamente importan-
               te per l'assetto istituzionale dell'Italia con la scelta repubblicana ed anche
               di immensa importanza per l'imminente scontro elettorale tra i partiti dei
               due schieramenti in seno all'Assemblea Costituente. E tutto ciò mentre l'I-
               talia stenta ad avviare la  propria ricostruzione e sta per entrare nel gioco
               perverso  dell'elaborazione  alleata  del  trattato  di  pace.








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