Page 17 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'ULTIMO ANNO DI GUERRA. GLI AVVENIMENTI INTERNAZIONALI 17
anche pronti a dar man forte 2000 aerei sull'isola di Formosa mentre il
quartier generale imperiale aveva deciso di adottare su larga scala la tatti-
ca Kamikaze.
La pianificazione USA prevedeva l'impiego di 285 000 uomini. Le
operazioni americane iniziano alla fine di marzo con una imponente serie
di incursioni aeree sul territorio giapponese effettuate dalle portaerei ve-
loci dell' amm. Mitscher che hanno come risultato l'abbattimento di circa
160 aerei giapponesi. Il prezzo però è assai caro perché 3 portaerei USA
sono gravemente danneggiate dai Kamikaze.
Il 1° aprile, Pasqua, dopo 3 ore di intenso bombardamento navale
ed aereo, hanno inizio le operazioni di sbarco. Gli americani non incon-
trano resistenza sulle spiaggie e alla sera circa 60 000 uomini sono a terra.
Se le operazioni di presa di terra si sono svolte senza particolari pro-
blemi non altrettanto si può dire per quelle aeree perché i giapponesi at-
taccano in forze con 700 aerei, di cui la metà Kamikaze. Quasi tutti gli
aerei sono abbattuti ma 13 cacciatorpediniere americani sono affondati
o danneggiati.
Il 6 aprile nel contesto di queste operazioni è da ricordare la missio-
ne suicida della corazzata Yamato che, con una piccola scorta navale, sen-
za nessuna copertura aerea, con un quantitativo di carburante sufficiente
per il solo viaggio di andata, si diresse per attaccare le forze americane
davanti all'isola. Avvistata dalla ricognizione e sottoposta a ripetuti attac-
chi di 280 velivoli delle portaerei, dopo due ore affonda trascinando con
sé quasi tutto l'equipaggio. La Yamato non aveva mai avuto l'occasione
di prendere parte a combattimenti navali e il suo affondamento è una ul-
teriore conferma del fatto che l'epoca delle grandi corazzate è finita.
I combattimenti per la conquista di Okinawa si protraggono fino al-
la metà di giugno e sono assai cruenti. Le perdite complessive subite dai
giapponesi sono valutate in 110 000 uomini mentre quelle americane ri-
sulta~o di 49 000 uomini (12 500 morti). Per gli americani questa è la
campagna più sanguinosa della guerra del Pacifico.
I combattimenti di Okinawa vedono anche un estensivo impiego dei
Kamikaze, complessivamente 3000, che affondarono 34 unità navali e ne
danneggiarono 368. Questa esperienza e le previsioni di cosa sarebbe po-
tuto succedere nelle operazioni per la conquista del Giappone contribuirà
a far maturare negli americani la decisione di impiegare la bomba atomica.
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