Page 16 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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16 MARIO BURACCHIA
Ma il colpo di grazia alla Marina del Sol Levante era stato inferto
nel corso d~ll'offensiva per la conquista delle Filippine. I giapponesi con-
sideravano di vitale importanza il mantenimento della possibilità di ap-
provvigionamento del petrolio dalle Indie Orientali. In questa prospettiva
l'alto comando nipponico aveva valutato non avere alcun senso salvare
la flotta se il prezzo doveva essere rappresentato dalla perdita di queste
basi. Tutte le forze navali rimaste avevano preso quindi il mare per con-
trastare lo sbarco americano. Si trattava delle ultime 4 portaerei ancora
in linea e di una formazione di unità tradizionali composta da 7 corazza-
te, tra cui le gigantesche Y amato e Musashi considerate virtualmente inaf-
fondabili, e 13 incrociatori. La battaglia del golfo di Leyte del 24 e 2 5
ottobre che vide impegnate ben 282 navi e centinaia di aerei è considera-
to il più grande scontro navale di tutti i tempi. Ai giapponesi questa bat-
taglia costò tutte e quattro le portaerei, 3 corazzate, 6 incrociatori pesanti,
3 incrociatori leggeri, 8 caccia contro una portaerei leggera, 2 portaerei
di scorta e 3 caccia americani.
Nel frattempo il riflusso giapponese è in corso anche in Birmania
dove le forze alleate al comando di Mountbatten a v eva no iniziato nell' ot-
tobre del 1944 l'avanzata verso sud per la liberazione di Rangoon.
Le forze giapponesi, pur soverchiare dall'imponente apparato milita-
re alleato, si battono con estrema decisione, ma dopo la perdita di Man-
dalay, il caposaldo nel centr·o della regione alla fine di marzo 1945, la
Birmania centrale può considerarsi nelle mani degli alleati davanti ai qua-
li si spalanca la via di Rangoori.
I giapponesi tentano, radunando tutte le forze superstiti, una ulterio-
re disperata resistenza sul fiume Irrawaddy, ma tutto questo risulta vano.
Il 1° maggio scatta l'operazione per la conquista di Rangoon da sud
con un aviosbarco di paracadutisti e sbarchi anfibi su ambedue le sponde
dell'omonimo fiume ed il giorno dopo, in seguito dell'evacuazione giap-
ponese, gli inglesi entrano a Rangoon.
Contemporaneamente alla avanzata in Birmania era iniziata la pre-
parazione dell'attacco anfibio contro Okinawa caposaldo chiave per le ope-
razioni contro il Giappone. Era chiaro che la conquista dell'isola sarebbe
stata una operazione difficile. Infatti l'alto comando nipponico aveva de-
ciso di difendere Okinawa con tutte le forze disponibili. Si trattava della
32a armata giapponese forte di 100 000 uomini appoggiata da un gran
numero di pezzi di artiglieria sistemati al sicuro in grotte fortificate. Erano
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