Page 20 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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20 ROMAIN H. RAINERO
più ad est, verso il Friuli, della Operationszone Adriatisches Kuestenland o Zo-
na di operazioni del Litorale Adriatico, dove la presenza della R.S.I. era
inesistente e, pur essendo il territorio ancora teoricamente italiano, cioè
della R.S.I., non vi era certo spazio per rendere concreta questa sovranità.
D'altra parte, nel resto del territorio della Repubblica Sociale Italiana, questo
esercizio della sovranità era assai limitato, sia perché l'impianto di con-
trollo germanico era prepotente ed aveva poteri illimitati sotto il pretesto
delle contingenze belliche e della lotta ami-partigiana, sia perché, in talu-
ne zone, con il favore delle condizioni ambientali, foreste, montagne o col-
line, la presenza e l'attività aggressiva di gruppi partigiani erano sempre
più evidenti e vincenti. Per la R. S.I. il problema delle zone 'libere', o 'libe-
rate', o, secondo la dicitura fascista controllate dai 'banditi', divenne un
problema dalle crescenti dimensioni e dalle paurose conseguenze, quali
diserzioni in massa, specie delle nuove divisioni formate in Germania a
partire dagli Internati Militari Italiani e quale renitenza sistematica alla leva.
Per il resto dell'Italia, la storia del primo periodo del 1945 è ancora
dominata dal fenomeno della 'cobelligeranza', alla quale le autorità di Ro-
ma attribuivano un'importanza eccezionale quale prova di fronte ai nuo-
vi alleati angloamericani della volontà italiana di combattere l'antico alleato,
ora diventato nemico comune. Da una simile politica le autorità italiane
si aspettavano molto, ma quelle alleate non parevano ben decise sul daf-
farsi a proposito di quell'Italia che si presentava così divisa tra i molti
partiti e così dilaniata dalla questione istituzionale, con l'ipotesi, pericolo-
sa per angloamericani, già alla vigilia della guerra fredda, di una repub-
blica protesa verso quel comunismo che pareva animare in modo prevalente
la Resistenza al nord. Separatismi nascenti al sud, ma anche al nord, riva-
lità tra fuoriusciti rientranti e nuove classi politiche nate dalla stessa crisi
del fascismo, riabilitazioni ed epurazioni nelle classi dirigenti dello Stato,
ecco alcuni dei molti aspetti delle incertezze del cosiddetto Regno del Sud,
sempre alle prese con crisi alimentari, mercato nero e neo delinquenza
comune nata all'ombra delle attività belliche prima e dopo l'occupazione.
L'insieme di questi dati italiani, di questa crisi latente e palese al nord
come al sud dominata anche dalle miserrime condizioni di vita, dalla crisi
degli alloggi, dalla crisi del lavoro, dalle divisioni familiari e dalle sequele
di una guerra perduta ma non liquidata diedero al vocabolo magico 'libe-
razione' molti significati e spesso crearono molta confusione. Il 25 aprile
1945 segna invero il crollo definitivo del fascismo e la morte del suo capo
riconosciuto, ma non risolve quasi nessun problema italiano. Anzi il qua-
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