Page 25 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'ULTIMA FASE DELLA GUERRA IN ITALIA
PIER LUIGI BERTINARIA
l. Il Quadro strategico agli inizi del 194 5
Il mancato sfruttamento del successo, da parte degli Alleati, nella fa-
se autunnale della battaglia di Romagna aveva fatto svanire le possibilità
delle armate di Alexander di precedere i russi a Vienna e lo stesso Chur-
chill aveva dovuto rinunciare all'idea di perseguire una strategia medi-
terranea.
Strategia che vedeva lo sforzo principale diretto contro "il morbido
basso ventre dell'Asse con forza effettiva e nel tempo piu breve" in con-
trapposizione a quella americana che riteneva più valido e più conveniente
un attacco principale attraverso l'intera pianura della Germania setten-
trionale che puntasse direttamente al "cuore" della Germania nazista affi-
dando alle forze operanti in Italia il compito di trattenere più forze tedesche
possibili sul fronte italiano a vantaggio di quello occidentale.
Ed è proprio nell'ottica strategica americana che, nella prima vera del
1945, le grandi battaglie della guerra europea raggiunsero rapidamente
la fase culminante: dall'occidente le armate di Eisenhower venivano mar-
tellando le difese tedesche oltre il Reno e dall'oriente le armate rosse erano
avanzate attraverso la Polonia e attraverso i Balcani stringendo il Reich
hitleriano in un gigantesco schiaccianoci (Allegato A).
Ai fini della capitolazione totale delle forze naziste in Germania oc-
correva che a queste fosse impedito di sottrarsi dalla morsa, di ritirarsi
a sud, nelle Alpi bavaresi e di unirsi alle altre forze tedesche operanti in
Italia in quella enorme fortezza montana del "Ridotto meridionale".
Di conseguenza, la battaglia di primavera in Romagna aveva lo sco-
po di distruggere le forze tedesche nella valle del Po prima che queste
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