Page 78 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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totale scomparsa di unità navali tedesche dal Mediterraneo, che avevano
strenuamente e, bisogna ammettere, valorosamente combattuto contro lo
strapotere alleato fino quasi alla propria estinzione.O)
In queste circostanze non rimaneva che tentare di colpire in porto
il residuo naviglio nemico, per lo più consistente nelle prede sottratte con
la forza agli italiani nei giorni dell'armistizio. Questo compito fu natural-
mente affidato ai reparti d'assalto della Marina del Sud, ora ironicamente
equi paggi ati dagli inglesi, che già dall'ottobre 1940 e ancor più dal luglio
1941 - cioè rispettivamente in seguito alle fallite missioni del ten. vasc.
Birindelli a Gibilterra e di Teseo Tesei a Malta - avevano studiato a no-
stra insaputa due nostri "maiali" catturati, copiandoli e realizzandone un
loro modello chiamato "chariot", impiegato poi con difformi risultati contro
la corazzata tedesca Tirpitz ancorata nel fiordo di Trondheim il 31 ottobre
1942 e contro il nostro incrociatore Ulpio Traiano in allestimento a Paler-
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mo e che venne affondato il 3 gennaio 1943.< )
Quindi nella notte del 21 giugno 1944 due "chariots" britannici, in
collaborazione con tre uomini "gamma" della Marina italiana cobellige-
rante, erano penetrati nella base di La Spezia e avevano affondato l'incro-
ciatore Bolzano colà in riparazione. Più pubblicizzata, ma purtroppo senza
esito, nonostante sia stato a lungo sostenuto il contrario, fu un'identica
violazione del porto di Genova condotta alle prime ore del 19 aprile 1945
da due "chariots" con operatori italiani, che avevano come obiettivo l'or-
mai abbandonata portaerei Aquila. (5)
(3) A. Santoni: La Marina militare tedesca nel Mediterraneo dopo 1'8 settembre 1943, studio
pubblicato sulla "Rivista Storica" del maggio 1995 e argomento discusso nel Conve-
gno tenuto presso l'Istituto di Guerra Marittima (I.G.M.) di Livorno il 7 febbraio 1995.
(4) La relativa documentazione d'archivio britannica concernente queste catture e gli
interrogatori degli operatori italiani è custodita nel P.R.O., fondo ADM 199, cartel-
la 678: Italian midget submarines (two men torpedoes). Attack on Gibraltar, 30 October 1940,
cartella 776: Enemy war weapons and equipment: types, methods of functioning and disposal
e cartella 1812: Flag offìcer, Gibraltar: midget submarine and human torpedo attacks; fon-
do ADM l, cartelle 11812 e 11813: Capture of Italian E-boat "MAS 452" after the
attack on Malta harbour, report; fondo ADM 223, cartella 460: Malta, attack by ltalian
motor boats and submersibles on 25 ]uly 1941 e fondo ADM 116, cartella 4555: Defence
of Mediterranean harbours against special crafts: reports of attacks and defensive measures,
1941-1942. Cfr. al proposito A. Santoni: "I mezzi d'assalto nella seconda guerra mon-
diale", in Atti del Convegno Uomini e mezzi d'assalto della Marina Militare, tenutosi
a La Spezia, 1'8 giugno 1991, p. 42-49 e, dello stesso autore, "I mezzi d'assalto: le
contromisure della Royal Navy", in Panorama Difesa, dicembre 1993.
(5) E. Bagnasco - A. Rastelli: ''L'"affondamento" della portaerei Aquila a Genova nel
1945", in Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina, giugno 1992, p. 219-252.
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