Page 73 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               cienza della produzione di carburante sintetico, estratto, con un comples-
               so  e  dispendioso  procedimento  dal  carbon  fossile.
                   Forze Armate le quali non dispongano di carburante sufficiente sono
               costrette a sposcamenti tattici limitatissimi, a rinunciare ai preziosi inter-
               venti dell'aviazione sia sul campo di baccaglia, sia sulle retrovie nemiche;
               a rinunciare, per conseguenza, a qualsiasi grande offensiva che possa por-
               care  ad  una  conclusione  vittoriosa  delle  operazioni.
                   Rimane loro soltanto la  possibilità di  aggrapparsi al terreno e di ri-
               tardare  quanto  più  possibile  i  progressi  dell'avversario.
                   La  scarsa  incisivicà  con  cui  venne  condotta la  cospicua  operazione
               anfibia di Anzio e la rinuncia, in seguito, ad operazioni anfibie di quella
               portata sul fronte italiano, fecero  sì  che la  resistenza tedesca in Italia po-
               tesse  protrarsi  oltre l'immaginabile.
                   Mentre con un corretto uso della possibilità di compiere sbarchi, che
               certamente  avevano gli  Alleaci,  sarebbe stato  agevole  respingere i  Tede-
               schi  sino  alle  Alpi,  già  nel  1943.
                   È vero che,  raggiunte le  Alpi, l'offensiva degli Alleaci si  sarebbe do-
               vuta  necessariamente fermare,  data l' insormontabilicà  degli  ostacoli  che
               avrebbe incontrato e che forze  tedesche ancora meno numerose di quelle
               che resistettero sugli Appennini sarebbero state sufficienti a tenere il fron-
               te;  però le incursioni aeree contro la  Germania sarebbero potute partire
               dagli aeroporti del Veneto, molto più vicini agli  obiettivi; inoltre la rapi-
               da conclusione della campagna d'Italia avrebbe accresciuto grandemente
               la credibilità degli Alleaci. L'aumento di credibilità avrebbe potuto influi-
               re beneficamente in canti modi ed abbreviare anche di molti mesi la dura-
               ca  del  conflitto.





























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