Page 73 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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66 PIER LUIGI BERTINARIA
cienza della produzione di carburante sintetico, estratto, con un comples-
so e dispendioso procedimento dal carbon fossile.
Forze Armate le quali non dispongano di carburante sufficiente sono
costrette a sposcamenti tattici limitatissimi, a rinunciare ai preziosi inter-
venti dell'aviazione sia sul campo di baccaglia, sia sulle retrovie nemiche;
a rinunciare, per conseguenza, a qualsiasi grande offensiva che possa por-
care ad una conclusione vittoriosa delle operazioni.
Rimane loro soltanto la possibilità di aggrapparsi al terreno e di ri-
tardare quanto più possibile i progressi dell'avversario.
La scarsa incisivicà con cui venne condotta la cospicua operazione
anfibia di Anzio e la rinuncia, in seguito, ad operazioni anfibie di quella
portata sul fronte italiano, fecero sì che la resistenza tedesca in Italia po-
tesse protrarsi oltre l'immaginabile.
Mentre con un corretto uso della possibilità di compiere sbarchi, che
certamente avevano gli Alleaci, sarebbe stato agevole respingere i Tede-
schi sino alle Alpi, già nel 1943.
È vero che, raggiunte le Alpi, l'offensiva degli Alleaci si sarebbe do-
vuta necessariamente fermare, data l' insormontabilicà degli ostacoli che
avrebbe incontrato e che forze tedesche ancora meno numerose di quelle
che resistettero sugli Appennini sarebbero state sufficienti a tenere il fron-
te; però le incursioni aeree contro la Germania sarebbero potute partire
dagli aeroporti del Veneto, molto più vicini agli obiettivi; inoltre la rapi-
da conclusione della campagna d'Italia avrebbe accresciuto grandemente
la credibilità degli Alleaci. L'aumento di credibilità avrebbe potuto influi-
re beneficamente in canti modi ed abbreviare anche di molti mesi la dura-
ca del conflitto.
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